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'IRRESPONSABILE L’IPOTESI
DI UN VOTO ANTICIPATO'

“Io non chiedo a nessuno di mettere da parte alcunché. Non mi permetterei mai. Dico una cosa diversa, e cioè che l'Italia ha bisogno di un centrodestra liberale, cristiano, europeista, garantista. Sta a noi costruirlo e rafforzarlo, perché la politica italiana ha bisogno di questo. Poi, Salvini fa legittimamente la sua parte - che è diversa dalla nostra - e la fa bene, con efficacia”. Così  Silvio Berlusconi in un’intervista al Corriere della Sera. “Io non ho sentito nessuno in Forza Italia - voglio ripeterlo, nessuno - contestare la nostra linea politica, che è quella di lavorare per il Paese, sostenendo con forza il governo Draghi, e facendo tutto il necessario, magari anche qualche sacrificio, perché il Paese sia unito in questi mesi difficili. Lo facciamo da forza di centrodestra che ha un profilo distinto da quello dei suoi alleati” continua Berlusconi che aggiunge: “Il fatto che sia io a rappresentare Forza Italia mi pare non sia messo in discussione da nessuno. Peraltro, collaborano con me un coordinatore nazionale e un gruppo dirigente di eccellente qualità. Sull'incontro del centrodestra con il presidente Draghi dobbiamo ancora ragionare, ma naturalmente il mio rapporto con il premier è costante nel tempo. Gli ho parlato anche da Bruxelles”. “Questo governo sta portando l'Italia fuori dall'emergenza sanitaria ed economica. È un lavoro difficile che sta procedendo con buoni risultati grazie al senso di responsabilità di tutte le forze politiche. Sarebbe davvero irresponsabile pensare di interromperlo prima del tempo per bloccare il Paese in una campagna elettorale. Per la stessa ragione, - continua - parlare ora di legge elettorale significa far circolare veleni, mentre l'Italia si aspetta che la politica si occupi di tutt' altro, di vaccini, di Pnrr, di tasse, di pensioni, del benessere e della sicurezza degli italiani”. Alla domanda “qual è oggi il suo obiettivo politico, a breve e lungo termine?” Berlusconi risponde così: “Mantenere unito il Paese, in uno stretto rapporto con l'Europa, per ripartire davvero: dobbiamo garantire che i nostri figli e i nostri nipoti possano vivere meglio di noi, così come i nostri padri e i nostri nonni lo hanno garantito a noi. Oggi, per la prima volta da secoli, questo non è affatto scontato”. (red – 24 ott)

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