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direttore Paolo Pagliaro

Ambientalisti
si diventa

Ambientalisti <br> si diventa

di Paolo Pagliaro

A Glasgow, dove è in corso la conferenza Onu sul clima, 100 mila ragazzi oggi scesi in piazza per chiedere ai politici azioni concrete. C’era anche una folta delegazione italiana. Secondo i sondaggi, negli ultimi tempi la sensibilità degli italiani sul cambiamento climatico è decisamente aumentata: a Demopolis il 53% ha detto di essere attento alle questioni ambientali, tre anni fa il tema interessava una minoranza. Quasi 9 italiani su 10 hanno sentito parlare di Greta Thunberg e di Friday For Future. L’opinione pubblica riconosce alla giovane studentessa svedese il merito di aver riacceso l’attenzione sui rischi del surriscaldamento globale: 6 italiani su 10 valutano positivamente il suo impegno di militante ambientalista.
Non ci sono più maggioranze assolute quando si entra nel merito delle possibili decisioni concrete. Alla domanda se l’Italia dovrebbe investire maggiormente sulle energie rinnovabili, sostituendo al più preso le fonti fossili, a partire da carbone e petrolio, risponde con un sì convinto solo il 48% degli interpellati. Il 42% dice di sì, ma solo a patto che ciò non determini un aumento del costo dell’energia. Per 1 su 10 la rinuncia al fossile non è praticabile. Per 46% degli italiani, intervistati dall’Istituto diretto da Pietro Vento, l’impegno contro il cambiamento climatico deve essere prioritario, per il 43 va comunque conciliato con esigenze dello sviluppo economico.
E’ un impegno prioritario per il 70% degli elettori del Movimento 5 Stelle e il 66% di chi vota Pd. Tra gli elettori di centrodestra prevalgono invece le ragioni dello sviluppo economico. Sono i due punti di vista che nel mondo dividono le opinioni pubbliche e gli Stati.

(© 9Colonne - citare la fonte)