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BRUNELLO CUCINELLI, CACHEMIRE QUOTATO IN BORSA

BRUNELLO CUCINELLI, CACHEMIRE QUOTATO IN BORSA

C’è gente che va a lavorare ogni mattina in un Castello.  E questa non è una fiaba. Un castello del Trecento, a Solomeo, un piccolo borgo nei pressi di Perugia. Si tratta dei dipendenti di Brunello Cucinelli, il re italiano del cachemire nel mondo. Deve essere una sensazione leggermente diversa dal sedere in una postazione all’ottavo piano della sede di un call center. Il suo straordinario fatturato è una fatto di per sé, ed in tempi tanto sfavorevoli per l’impresa, fa ancora più clamore (con un rialzo di quasi il 50% all'esordio in Borsa nell’aprile scorso). Ma non è tutto: tra i diversi riconoscimenti che sono stati conferiti a Cucinelli, ce n’è uno che recita semplicemente: “Imprenditore Olivettiano”. Perché oggi essere olivettiani significa  costruire alle porte di Solomeo il “Foro delle Arti”, un complesso architettonico innovativo in cui trova sede un teatro, ed un anfiteatro, il “Giardino Filosofico”, con terrazze che discendono verso le colline umbre, nato per la meditazione. Non c’entra coi maglioni, in un certo senso. Lì nasce anche l’Accademia Neoumanistica, una specie di casa-laboratorio creata sul modello delle confraternite delle arti e dei mestieri del Medioevo. E lì che vengono insegnate le tecniche del manufatto, con corsi di inglese, architettura, filosofia e “Alta Cultura umanistica”. Mentre si discute di rendere il lavoro più flessibile in uscita e mentre le aziende cadono a grappoli stritolate dalla mannaia delle contrazioni di mercato e della difficoltà di accesso al credito, questo illuminato imprenditore, pensa non solo a fare quattrini – cosa legittima oltre che indispensabile per non chiudere bottega – ma dimostra anche che è possibile una impresa dal volto umano. Una impresa in un castello. Certo, saremmo ingenui a pensare che la connotazione storica e locale possa bastare: il gruppo è attivo in oltre 50 Paesi attraverso 60 boutique monomarca nelle principali capitali mondiali. Il cosiddetto core business è rappresentato dal cashmere, ma Cucinelli produce collezioni di abbigliamento e accessori ed è uno dei marchi più affermati nel settore del lusso e della moda sport-chic. Ma non dimentichiamocelo: è stato accostato ad Olivetti. Olivetti creò una forma aziendale tale da ospitare ed allevare diversi intellettuali. La tecnica e la riflessione intellettuale coincidevano allora, poi sempre meno. Nel 2010  Giorgio Napolitano ha conferito il Cavalierato della Repubblica Italiana a Brunello Cucinelli. La riflessione intellettuale sembra sparita. Cucinelli è presidente del Teatro Stabile dell’Umbria. La tecnica e la riflessione intellettuale tornano a flirtare? Sarebbe la ciliegina sulla torta di una parabola incoraggiante e di successo. 

(© 9Colonne - citare la fonte)