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direttore Paolo Pagliaro

L’Eta pone fine alla lotta armata

20/10/2011

E’ il 20 ottobre del 2011 la data posta in calce al comunicato stampa nel quale l'Eta (Euskadi Ta Askatasuna, ovvero "Paese Basco e Libertà") dopo 43 anni di lotta armata, che hanno portato all'assassinio di 822 persone e alla morte stimata di altre duemila, annuncia la "Fine irrevocabile della lotta armata". Si tratta di una data storica per la Spagna (e non solo), per più di quattro decenni percossa dalle azioni sanguinose di questa organizzazione d’ispirazione marxista-leninista. La storia dell'ETA comincia infatti alla fine degli anni cinquanta, più precisamente nel 1958, quando viene fondata da un gruppo di giovani studenti nazionalisti. Dieci anni dopo il primo attentato: l’omicidio della guardia civile José Pardines (7 giugno 1968); il 2 agosto dello stesso anno viene ucciso Melitón Manzanas, dirigente della Brigada Social (polizia politica) di Guipúzcoa. Il 20 dicembre 1973 viene assassinato l'ammiraglio Luis Carrero Blanco, capo del governo e successore designato del generale Francisco Franco, che aveva spazzato via nel lontano 1942 l'autonomia basca. Con lui muoiono l'autista ed un agente di scorta. La tecnica è quella dell'utilizzo di una potentissima carica esplosiva piazzata in un tunnel sotto il livello della strada. La potenza dell'esplosione scaraventò l'automobile dell'ammiraglio spagnolo ad oltre 40 metri di altezza. Alla morte di Franco venne concessa un'amnistia ai membri dell'organizzazione, che però non servì a fermare la spirale di violenza ormai innescata.

(© 9Colonne - citare la fonte)