Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

SPOSI E DOCU-REALITY,
FINCHÉ TV NON LI SEPARI

SPOSI E DOCU-REALITY, <br> FINCHÉ TV NON LI SEPARI

Giovanna Lasalvia

“Quattro matrimoni in Italia”, “Cambio vita… mi sposo!”, “Dimmi di sì”, “La sposa perfetta”. Impossibile non aver visto - anche solo per qualche minuto – uno di questi programmi in tv. Se una volta dovevamo accontentarci di  “Scene da un matrimonio” con Davide Mengacci o di “Luna di miele” targato Carlucci (Gabriella) oggi c’è l’imbarazzo della scelta: “Non ditelo alla sposa”, “Enzo Missione Spose”, “Matrimoni da favola”. La scatola magica è stata contaminata da format dedicati alle coppie e all’altare. C’è quello che  aiuta gli innamorati a organizzare la sorpresa più romantica per la loro proposta di matrimonio, quello in cui  agguerritissime spose si danno battaglia per vincere il viaggio di nozze (a colpi di abiti sgargianti e banchetti indimenticabili) e quello in cui un personal trainer, una nutrizionista e addirittura un chirurgo estetico scendono in campo per assicurare una cerimonia perfetta. Ovviamente, non sono risparmiati wedding planner, che sempre più spesso indossano i panni dell’eroe pronto per  la missione impossibile:  rendere indimenticabile il giorno del “sì”. Insieme a loro un esercito di stilisti, parrucchieri,  makeup artist. Non manca il docu– reality che aiuta le future spose a scegliere l’abito giusto o quello dove gli esperti del settore arrivano a fornire un pacchetto completo (vestito, accessori, trucco e acconciatura) per farle arrivare all’altare perfette e senza stress. Storie emozionanti, meticolose organizzazioni, location da favola, sfarzo , eccessi, lacrime di commozione, madri ansiose e a volte anche cantanti neomelodici (come ne “Il boss delle cerimonie”). Non c’è dubbio:  il matrimonio in tv - almeno in tv - funziona. Fa riflettere, infatti, che mentre l’Istat sottolinea il forte calo dei matrimoni nel nostro Paese (nel 2013 sono stati celebrati 13.081 matrimoni  in meno rispetto al 2012 e il loro numero per la prima volta è sceso sotto quota duecentomila) in tv spopolino i “wedding format”. Ancora una volta il  piccolo schermo si allontana dalla realtà: poco importa il trend discendente della nuzialità, il boom dei riti civili (la percentuale dei matrimoni celebrati civilmente presenta incidenze sempre maggiori, passando dal 37% del 2008 al 43% del 2013) o se negli ultimi 5 anni si siano registrate circa 53 mila nozze in meno. A questi dati la tv risponde con ricevimenti da favola, veli, paillettes e lustrini.  Le nozze - raccontate attraverso la formula del docu  reality che mescola sapientemente scene di vita reale e  show  - affascinano e appassionano. Non solo le più romantiche, cresciute col mito dell’abito bianco, ma anche chi è solo curioso magari di scoprire cos’è un “matrimonio alla napoletana”.  E mentre i fan di Enzo Miccio non perdono neppure una puntata della  nuova serie che racconta cosa succede dietro le quinte dei maestosi matrimoni organizzati dal wedding planner più famoso d’Italia (“Diario di un wedding planner”, da martedì su Real Time) c’è anche chi ha scelto di fare i conti con la crisi.  La5 ha deciso, infatti, di offrire qualcosa in più ai propri telespettatori e con  “Tutti pazzi per le nozze” ( ha preso il via giovedì in seconda serata) mostra come organizzare un matrimonio da favola anche quando il portafoglio langue. Come? Attraverso il baratto. Due squadre, una formata dagli amici della sposa e l’altra da quelli dello sposo, si mettono in gioco per organizzare le nozze dei protagonisti, sotto la guida dell’esperta Giorgia Fantin Borghi. Non bastano i soldi per acquistare l’abito delle nozze? Ecco che l’amico fruttivendolo si offre di fornire per tre mesi frutta gratis allo stilista in cambio del vestito. Questi programmi (e negli ultimi 10 anni si è assistito a un vero e proprio boom) ci dicono una cosa: tra sagrati e navate, sale da pranzo e buffet, in tv il matrimonio è ancora un rito. Un vero rito. Che sia di persone comuni o di celebrità (come dimenticare Carlo e Diana? Le nozze furono trasmesse in mondovisione e seguite da oltre 750 milioni di persone) che sia sobrio, sfarzoso, semplice, stravagante, tradizionale, pomposo, minimal o raffinato, il matrimonio piace e fa sognare. E sognare davanti al piccolo schermo non costa nulla. Basta poi saper aprire bene gli occhi: “Il matrimonio è simbolo della vita, della vita reale, non è una fiction”. Parola di Papa Francesco.  (16 dic)

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