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Un omaggio toccante al Bukowski più inedito

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Un omaggio toccante al Bukowski più inedito

UN OMAGGIO AFFETTUOSO, INTENSO E TOCCANTE AL BUKOWSKI PIU' INEDITO

Non solo lo scrittore maledetto che racconta di liti coniugali, militari disadattati, incontri con prostitute, sbronze e follia, e bussa ubriaco alle porte di un collegio femminile. Tutto questo fa parte della vita di Charles Bukowski, ma l'altra faccia meno raccontata è quella di un padre tenero e affettuoso con la piccola figlia Marina, di un uomo a volte confuso e a volte frustrato, di un impiegato postale depresso per la monotonia del suo lavoro che cerca la via di fuga nella pratica notturna della scrittura. In “Goodbye Bukowski” (Coconino; euro 16; pp. 160) Flavio Montelli rilegge il mito della contro-cultura underground attraverso il genere della graphic novel . “L’immagine dello scrittore perennemente ubriaco, grezzo e violento - ha detto l'autore -, è stata quella che ha caratterizzato l'immagine di Bukowski negli anni. Personalmente, attraverso i suoi libri, ho conosciuto un altro lato, quello più vero e profondamente nascosto, che ho cercato di trasmettere nelle pagine del mio graphic novel”. Una narrazione dai toni sommessi e affascinanti, in prima persona: una storia che procede per flash e memorie, fatta di sguardi e dialoghi, silenzi e primi piani sotto il sole e la pioggia di Los Angeles. Per arrivare a scavare l'anima e scolpire, semplicemente e a tutto tondo, il ritratto di un uomo. (Naf)

L’ODIO E IL PERDONO NEL ROMANZO DI RADKA DENEMARKOVÁ

Gita vuole tornare a casa. Rifugiarsi sotto una coperta calda e respirare gli odori quasi dimenticati dell'amata villa di famiglia. Ma quando nel 1945, sopravvissuta al campo di concentramento nazista, ritorna al proprio villaggio, scopre che la realtà è molto diversa da come l'aveva immaginata. A Puklice le proprietà dei genitori sono state confiscate. Ora sono occupate da estranei e chi, come lei, parla una lingua diversa viene scacciato come un nemico. Però Gita è viva e sa che solo lì, all'ombra dei meli dell'infanzia, potrà trovare pace, ricordare ed esistere di nuovo. Inizia così “I soldi di Hitler” (Keller; euro 16; pp. 328), storia potente e commovente che attraversa tutto il secondo Novecento. Grazie a questo libro l’autrice Radka Denemarková, classe 1968, si è aggiudicata il più importante premio letterario della Repubblica Ceca, il Magnesia Litera. (Naf)

“IL RAGAZZO SELVAGGIO”: L’ETERNO CONTRASTO TRA NATURA E CIVILTÀ

Una sera d’autunno nel 1797, alcuni cacciatori catturano un ragazzo vagabondo, nudo, sporco e irsuto, in una foresta del Sud della Francia. Sono tutti commossi, affascinati dalla scoperta di questo prodigio che sembra essere sprovvisto di anima e ragione come un animale. Chi è quel ragazzo selvaggio, sfida concreta al secolo dei Lumi? Trascinato da un orfanotrofio a un salotto come un mostro da fiera, sarà presto abbandonato dai suoi tutori alla sua incurabile natura selvaggia. Solo il dottor Itard, dell’Istituto dei sordomuti di Parigi, s’intestardisce nel credere che di questo animale saprà fare un uomo, e per anni il ragazzo selvaggio, ribattezzato Victor, subirà l’apprendistato della civilizzazione. “Il ragazzo selvaggio” (Feltrinelli; euro 12; pp. 112) è un intenso romanzo dove T.C. Boyle, americano, rivisita la storia di Victor dell’Aveyron, già resa nota dal celebre film di Truffaut. (Naf)

LE GESTA DI BRANCALEONE RITORNANO IN LIBRERIA

Brancaleone da Norcia, l’eroe fanfarone e coraggioso, colto e villano, nobile e pezzente torna con la sua proverbiale approssimazione e la personalissima parlata, frutto di una commistione di linguaggi diversi, nelle pagine scritte dai suoi stessi creatori. Age&Scarpelli e Mario Monicelli raccolsero e rielaborarono parte dello sterminato materiale utilizzato per i film. Il risultato è una rilettura fantasiosa e irriverente delle chansons de gestes medievali. Ma anche una parodia sottile e bruciante dell’Italia di sempre. L’indimenticabile interpretazione di Vittorio Gassman ha impresso il personaggio di Brancaleone nella memoria collettiva, rendendolo affettuoso paradigma di un modo di essere dell’Italia e degli italiani. Nel romanzo “Brancaleone” (Gallucci; euro 15; pp. 172), le sue peripezie e quelle del suo scombinato seguito, hanno un gusto allo stesso tempo nuovo e familiare. (Naf)

LE DONNE ITALIANE RACCONTATE DA UNA PENNA D’ECCELLENZA

“Scacciata dal Paradiso” (Hacca; euro 12; pp. 160) raccoglie notazioni di costume relative agli anni Sessanta e Settanta, scritte da Gianna Manzini e firmate con il vero nome o con lo pseudonimo di “Vanessa”. Considerata la Virginia Woolf italiana, l’autrice viene chiamata, fin dagli anni Quaranta, a occuparsi di moda: poi, nel dopoguerra, le verranno richiesti interventi di costume veri e propri. In questi brani, con tocchi lievi ed ironici a volte velati di malinconia per il trascorrere del tempo, si analizzano comportamenti, si stabilisce un confronto tra il passato e il presente o, più nello specifico, si affrontano dinamiche o problemi che riguardano le donne nel particolare. Tutti gli interventi sono stati pubblicati su quotidiani, riviste o rotocalchi femminili, o sono stati trasmessi in radio all’interno della rubrica “La fiera delle vanità”. Vere e proprie riflessioni, dunque, alcune svagate, altre ironiche, altre un po’ immalinconite e preoccupate dei cambiamenti che repentinamente investono la società e che tuttavia mantengono sempre viva la speranza e la certezza nel futuro. (Naf)

LE AVVENTURE DI UNA CACCIATRICE DI QUADRI TRAFUGATI IN GUERRA

Lauren O’Farrell è una cacciatrice di quadri, una detective impegnata a rintracciare le opere d’arte perdute o trafugate durante la Seconda guerra mondiale per poi restituirle ai legittimi proprietari. Il suo regno sono gli inventari dei musei, le collezioni private di ricchi mecenati, le case d’asta. L’indagine che adesso ha per le mani, però, è diversa da tutte le altre: la ricerca di un Kandinsky bollato dal regime nazista come esempio di “arte degenerata” l’ha infatti portata a bussare alla porta di un attico con vista su Central Park. Ne è proprietaria l’algida e spigolosa ottuagenaria Isabella Fletcher, la cui madre, secondo i sospetti di Lauren, si sarebbe resa complice dei furti d’arte perpetrati sotto l’egida del Terzo Reich: una verità scomoda di cui solo Isabella può fornire le prove definitive. Ma la storia che la donna, nel corso di due intensi pomeriggi, racconta a Lauren capovolgerà tutte le sue certezze. Perché l’epopea del Kandinsky scomparso si intreccia con quella, tragica e meravigliosa, di Hanna, giovane cameriera col dono di “udire” i colori, che per sete d’arte e d’amore conquista e perde ogni cosa. Questo il plot de “La donna che ascoltava i colori” (Rizzoli; euro 17; pp. 378), scritto da l’americana Kelly Jones. (Naf)

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