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Elda Lanza, “Niente lacrime per la signorina Olga”

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

ELDA LANZA, “NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA”
“Io? Io scrivo da vecchia signora. In italiano corretto: metto le virgole e i punti al posto giusto. Amo scrivere e lo faccio da sempre. A chi mi legge spero di lasciare qualcosa. Bisogna saper portare la gente in un mondo diverso dal suo. Sono orgogliosa di questo libro. Marco Vichi ha scritto una fascetta molto impegnativa: Elda Lanza è la Camilleri in gonnella. Peccato che io indossi sempre pantaloni”. E’ ironica, genuina, ha garbo e stile e, soprattutto ora, è soddisfatta ed entusiasta del suo ultimo lavoro: “Niente lacrime per la signorina Olga” (Salani, p. 412, 15 euro). E’ un romanzo arguto, intrigante, coinvolgente che vede per la prima volta la giornalista e scrittrice, nota al grande pubblico perché prima presentatrice della televisione italiana, confrontarsi con quel genere tanto caro al papà di Montalbano (“merita il successo che ha. Io adoro Camilleri”). “E’ il giallo che ha scelto me. Non avevo mai scritto gialli - racconta Elda Lanza - e non sono un’appassionata di questo genere. L’unico giallista che ho amato davvero è stato Simenon. Sono arrivata alla mia età senza aver letto troppi libri gialli, fatta eccezione per Carofiglio: i suoi libri mi sono piaciuti tantissimo perché scritti con grande eleganza. E soprattutto con un bell’italiano corretto che a me fa sempre molto piacere. Niente di peggio di uno strafalcione”. Sbagliato, per Elda Lanza, credere che un libro giallo sia solo frutto della fantasia dell’autore: “Queste storie nascono da fatti veri. Quello che racconto nel libro è un fatto realmente accaduto molti anni fa. Certo, l’ho rivestito. L’ho fatto mio. Credo sia difficile scrivere un giallo solo con la fantasia perché si ha bisogno di un fatto concreto”. “Niente lacrime per la signorina Olga” nasce quasi due anni fa: “Ero al mare - racconta la scrittrice - avevo una gran voglia di scrivere e come faccio sempre sono partita dal titolo. Di colpo mi è venuta in mente una novella di Pirandello e questa signorina, Olga. Così ho iniziato a costruire questa figura. E’ stato facile: è una vecchietta distinta ma funziona perché è un ‘soggetto unico’”. Più complesso, invece, è stato lavorare sul personaggio di Max Gilardi: l’affascinante investigatore della squadra omicidi della città che dovrà indagare sulla misteriosa morte della signorina Olga. “Per non ‘perderlo mai di vista’ mi sono detta: fa’ che somigli a te. Allora sono ‘diventata’ uomo. Ho iniziato a chiedermi: cosa direbbe un uomo? Cosa farebbe un uomo? Che sensazioni proverebbe? Piano piano è venuto fuori il commissario Gilardi”. Intorno al commissario, però, ci sono tanti altri personaggi, un microcosmo di pensieri e parole. Elda Lanza con il suo libro ci accompagna in un mondo fatto di pizzi, merletti, lampadari di cristallo, colori e découpage. Siamo a Trissera, grigia periferia di Milano. Quando viene trovato il cadavere della donna i vicini di casa cominciano a farsi domande, a spettegolare. Quale passato può celarsi dietro l’apparentemente inappuntabile vita di una signorina ottantenne? Quale segreto avrà custodito per anni? Per scoprirlo bisogna leggere il libro e farlo è un piacere. Con uno stile svelto, vivo, “pulito” (“nel mio libro non troverà neppure una parolaccia”), ironico, elegante, rilassato e mai banale Elda Lanza ci svela, intanto, il suo di segreto: quello che ti permette, a 88 anni, di scrivere con passione inseguendo la perfezione. “Sono una donna che vive con gli occhi aperti”. (Gil)

STANDING SPIEGA IL MONDO DEI PRECARI
In molti paesi, almeno un quarto della popolazione vive oggi in condizioni di precarietà. Dovuta non solo a lavori instabili, scarsamente (o per nulla) protetti dal welfare, ma anche al venir meno di carriere lavorative con un orizzonte temporale soddisfacente, all’erosione delle identità professionali, alla crescente esiguità delle prestazioni pubbliche e aziendali, considerate come diritti acquisiti dalle generazioni precedenti. Di fronte a un futuro spogliato di ogni sicurezza, questo nuovo precariato – inteso come vera e propria classe sociale, alla stregua del proletariato – potrebbe cercare rifugio nel populismo e nell’intolleranza, come mostrano molti indizi in Europa, negli Stati Uniti e altrove. Questi i temi affrontati nel volume “Precari. La nuova classe esplosiva” di Guy Standing, pubblicato dalla casa editrice il Mulino. L’autore è docente di Economic Security nell’Università di Bath, Inghilterra; ha lavorato per l’Organizzazione internazionale del lavoro; è membro fondatore e co-presidente del Basic Income Earth Network (Bien), organizzazione non governativa che promuove il reddito di cittadinanza. Tra le sue pubblicazioni: “Work after globalization” (2009). (Red)

PAOLO GIORDANO TORNA CON “IL CORPO UMANO”
È un plotone di giovani ragazzi quello comandato dal maresciallo Antonio René. L'ultimo arrivato, il caporalmaggiore Roberto Ietri, ha appena vent'anni e si sente inesperto in tutto. Per lui, come per molti altri, la missione in Afghanistan è la prima grande prova della vita. Al momento di partire, i protagonisti non sanno ancora che il luogo a cui verranno destinati è uno dei più pericolosi di tutta l'area del conflitto: la forward operating base (fob) Ice, nel distretto del Gulistan, “un recinto di sabbia esposto alle avversità”, dove non c'è niente, soltanto polvere, dove la luce del giorno è così forte da provocare la congiuntivite e la notte non si possono accendere le luci per non attirare i colpi di mortaio. Questo il tema del nuovo romanzo di Paolo Giordano, “Il corpo umano”, in uscita per Mondadori il 12 ottobre. L’autore è laureato in fisica teorica. Con “La solitudine dei numeri primi”, suo romanzo d'esordio e bestseller internazionale tradotto in più di quaranta lingue, ha vinto tra gli altri il premio Strega 2008 e il premio Campiello Opera Prima. Collabora con il "Corriere della Sera" e con "Vanity Fair". (Red)

“NELLE FORESTE SIBERIANE” DI SYLVAIN TESSON
Un noto scrittore e viaggiatore ha deciso di lasciare Parigi. Saluta gli amici, la fidanzata, il lavoro e gli impegni. Per sei mesi andrà a vivere in totale isolamento nelle foreste della Siberia, in una capanna di pochi metri sulle sponde del lago più antico del mondo, a 120 chilometri di distanza dal primo villaggio abitato, senza vicini di casa né strade di accesso. Lo attende una solitudine differente da quella del navigatore o dell’alpinista che attraversano paesaggi e scenari: nei boschi ghiacciati l’uomo sta fermo e viaggia dentro se stesso, e la natura si gode lo spettacolo. Questa la trama del romanzo “Nelle foreste siberiane” di Sylvain Tesson, edito da Sellerio. Scrittore, giornalista e grande viaggiatore Sylvain Tesson è nato nel 1972. Dopo un giro del mondo in bicicletta si appassiona all’Asia centrale, che visita frequentemente a partire dal 1997. Come autore esordisce nel 2004 con un racconto di viaggi, “L’Axe du loup”. Nel 2009 ha pubblicato con Gallimard “Une vie à coucher dehorse”; nel 2011 è arrivato il grande successo con “Nelle foreste siberiane”, che ha vinto il Premio Médicis 2011. (Red)

“LA LISTA DEI DESIDERI DIMENTICATI” DI GOLD ROBIN
Clara da piccola ha scritto una lista per non dimenticare nessuno dei suoi desideri. Nuotare con i delfini, trovare una cura per gli attacchi cardiaci, diventare insegnante, prendere un cucciolo, imparare l'alfabeto Morse, trovare il vero amore… Una lista dimenticata che Clara credeva di aver perso, ma che adesso stringe tra le mani per la prima volta dopo anni. Gliel'ha spedita la sua maestra delle elementari, è stata lei a custodirla per tutto questo tempo. Questa la trama del romanzo di Gold Robin “La lista dei desideri dimenticati”, edito da Garzanti. (Red)

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