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VOTO SCAMBIO E’ LEGGE PER M5S REGALO A MAFIA

VOTO SCAMBIO E’ LEGGE PER M5S REGALO A MAFIA

E' legge il nuovo testo dell' articolo 416-ter, che prevede che chiunque accetti la promessa di procurare voti in cambio dell' erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità venga punito con la reclusione da quattro a dieci anni. Il Senato, al termine di una mattinata contraddistinta nuovamente dalle veementi proteste del Movimento 5 Stelle, ha approvato il ddl sul voto di scambio, nello stesso testo che aveva già avuto l' ok da parte della Camera, con 191 voti favorevoli, 32 contrari (i grillini, per l' appunto) e 18 astenuti (i leghisti). "Affinché sia chiaro il valore dell' atto che stiamo per compiere, va sottolineato che l' assenza di questa tipologia di reato, della promessa reciproca di altra utilità, ha impedito fino ad oggi alla magistratura di contestare efficacemente quelle responsabilità come responsabilità penali" ha risposto Marco Mirabelli (Pd) alle contestazioni dei grillini (che hanno portato il presidente del Senato Pietro Grasso all' espulsione dal' aula di Vincenzo Santangelo, Alberto Airola e Barbara Lezza, responsabili insieme ad altri dei soliti cori "fuori la mafia dallo Stato" ma anche di aver polemizzato con cartelli sul recente incontro Napolitano-Berlusconi. "Stiamo reagendo in maniera determinata contro l' imbavagliamento imposto a chi vuole esprimere le proprie ragioni" ha detto il capogruppo del M5S Flavio Buccarella, che ricordando le parole di  Beppe Grillo, che aveva spiegato di "voler vedere in faccia" chi avrebbe votato il ddl, ha rincarato la dose: "Purtroppo siamo costretti ogni giorni a guardare negli occhi persone che dicono parole così ipocrite". Secondo Michele Giarrusso (M5S) "il provvedimento rappresenta un grave arretramento nel contrasto della criminalità e pone le premesse per un nuovo patto tra Stato e mafia. La classe politica non si è sufficientemente interrogata sulle ragioni della mancata sconfitta della mafia da parte dello Stato". Ma di fatto il testo approvato rimane quello già approvato dalla Camera all' unanimità, e quindi con il voto favorevole anche degli stessi grillini a Montecitorio.  (16 apr -Sis)

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