Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

I dieci anni del Museo di fotografia contemporanea

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

I dieci anni del Museo di fotografia contemporanea

I 10 ANNI DEL MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

Nel cuore dei festeggiamenti per i 10 anni di attività, il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, unico museo di fotografia finanziato pubblicamente esistente in Italia dedicato alla fotografia contemporanea, Balsamo trasferisce l'attività espositiva estiva alla Triennale di Milano e mette in mostra i propri capolavori, fino al 10 settembre, con un grande allestimento che valorizza 100 importanti opere acquisite nel decennio e 15 progetti. Obiettivo della mostra è offrire al pubblico un “affresco” delle più significative opere acquisite tra il 2004 e il 2014 e dei numerosi progetti realizzati durante questo periodo. La mostra comprende, oltre alle opere fotografiche, anche numerosi video e filmati di documentazione dei progetti. Con le sue collezioni fotografiche di 2 milioni di immagini e una biblioteca specializzata con 20 mila volumi e riviste, il museo è un centro di studio, ricerca e produzione culturale imprescindibile nel mondo della fotografia italiana che gode di ampio riconoscimento a livello internazionale. (red)

 

LA TRIADE DELLA “FEMMINILITA’ RADICALE”

Il Gucci Museo di Firenze incentra la programmazione 2014 del Contemporary Art Space sulla riscoperta di tre significative protagoniste dell’arte del Novecento: l’americana Lee Lozano (1930-1999), la polacca Alina Szapocznicow (1926-1973) e la belga Evelyne Axell (1935-1972), figura di spicco della Pop Art nel Paese. La collettiva “Femminilità radicale” presenta una selezione di nove opere provenienti dalla Collezione Pinault. I dipinti e le sculture in mostra - fino al 7 settembre - sono una significativa testimonianza di come tra gli anni ’60-‘70 il corpo femminile, e in particolare il corpo delle artiste, sia stato un potente strumento di critica e sovversione: dal corpo reale, protagonista delle opere di Evelyne Axell al corpo concettuale, caro ai progetti di Lee Lozano (nel 1971 la scelta radicale, con l'azione intitolata “Decide to Boycott Women”, che durerà oltre vent'anni, di rinunciare a qualsiasi contatto con le donne); fino al corpo frammentato, caratteristico delle sculture sofferenti di Alina Szapocznicow, con alle spalle il trauma del campo di concentramento nazista. (PO / red)

 

IL GUGGENHEIM CELEBRA IL FUTURISMO ITALIANO 

Il Guggenheim Museum di New York presenta, fino all’1 settembre, una grande mostra dedicata al Futurismo italiano, che offre per la prima volta negli Stati Uniti un’ampia panoramica su uno dei movimenti artistici più importanti del ’900, con lavori mai usciti dall'Italia. L’esposizione “Italian Futurism 1909-1944: Reconstructing te Universe” presenta più di 360 opere realizzate da oltre 80 artisti - pittori, scultori, architetti, designers, fotografi, scrittori, poeti - dall’anno in cui fu pubblicato il manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti - padre della nuova avanguardia artistica e promotore insieme a Balla, Depero, Dottori, Fillia, Prampolini, Somenzi, Tato e Benedetta del Manifesto dell’Aeropittura - fino al tramonto del movimento negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Non solo dipinti, dunque, ma anche opere di architettura, teatro, poesia, arte tipografica, editoria, arredamenti, moda, costumistica. La mostra è curata da Vivien Green che in passato presentò sempre al Guggenheim l’enigmatica “Materia” di Umberto Boccioni e secondo la quale “Marinetti è stato Warhol prima di Warhol”. (red)

 

L’ARTE DEL COMANDO DI AUGUSTO

La mostra “L’arte del comando. L’eredità di Augusto”, fino al 7 settembre al Museo dell’Ara Pacis di Roma, approfondisce le principali politiche culturali e di propaganda messe in atto dall’imperatore romano Augusto nel suo principato e replicate nei secoli per il loro carattere esemplare. La  mostra – con incisioni, dipinti, monete, mosaici, acqueforti, oli, sculture e gemme - illustra in che modo imperatori come Carlo Magno, Federico II, Carlo V o Napoleone, per citarne solo alcuni, nel corso della storia abbiano reinterpretato “l’arte del comando” di Augusto a volte con formule molto vicine o identiche. La propaganda augustea si basava sulla discendenza della gens Julia dell’eroe troiano Enea, il figlio di Anchise e della dea Venere, protagonista nel Lazio di antichi miti di fondazione. Il principe ebbe però l’abilità di commissionare una serie di opere che sistematizzavano le origini troiane di Roma e al tempo stesso quelle della sua stessa famiglia, in modo tale che la sua ascesa al potere apparisse agli occhi dei contemporanei non solo legittima ma predestinata. A questo scopo commissionò opere come l’Eneide, l’arredo simbolico del suo Foro e la stessa Ara Pacis, facendo della propaganda un’arte e affidando alle creazioni delle migliori menti del suo tempo la sua stessa immagine. Augusto seppe scegliere i suoi collaboratori e con loro adattò al suo regime il mito dell’età dell’oro, quando il tempo ricomincia il suo ciclo e riporta tra gli uomini semplicità di costumi, prosperità e pace universale. Queste due leve, usate dal circolo augusteo per gettare le basi dell’immaginario imperiale, furono così efficaci che la discendenza divina dell’imperatore e la pace augustea saranno fonte d’ispirazione nei secoli per gli assolutismi a venire. (red)

IN CAMPO LA NAZIONALE ITALIANA DEI DESIGNER

Da sempre i Mondiali di calcio trasformano le case degli italiani, per questo 11 creativi under 35 – riuniti nella Nazionale Italiana Design – sono scesi in campo per rappresentare l’italianità nel mondo dell’arredo, del design e della comunicazione, realizzando dei prodotti che interpretano le mutazioni abitative e umane che si manifestano durante la manifestazione calcistica. Il risultato di questo lavoro, guidato da Andrea Maragno (JoeVelluto) e Claudio Larcher (Modoloco) e arbitrato dal direttore del Triennale Design Museum Silvana Annicchiarico, è in mostra fino al 7 settembre presso La Triennale di Milano. La “squadra” è così composta: Sovrappensiero, Zaven, Simone Simonelli, Daniele Bortotto, Giorgio Biscaro, Alessandro Gnocchi, Gianluca Seta,Tankboys, Matteo Zorzenoni, Happycentro e Filippo Protasoni. (PO / red)

(© 9Colonne - citare la fonte)