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direttore Paolo Pagliaro

ENTI LOCALI, AUMENTO CRIMINI E PROTESTE

Mafia, ma anche rivalità politiche e criminalità semplice. E poi i nuovi fenomeni: le proteste "delle frange più radicali dei No Tav, con missive minatorie con polvere da sparo e proiettili ricevute da sindaci di Val di Susa e Chiomonte" o "le minacce legate a opere pubbliche in Sicilia". Ma la vera novità "sono le manifestazioni dei gruppi legati al Movimento per la Casa, contro gli amministratori considerati responsabili" dell' emergenza abitativa. In tutto, nel 2013 gli atti intimidatori verso amministratori locali sono stati 669, nel primo quadrimestre di quest' anno già 321, la qual cosa "sembra indicare purtroppo un trend incrementale, ma forse aumenta anche la tendenza a denunciare" motivo per cui "c'è un cauto ottimismo per il superamento di atteggiamenti passivi, non mancano reazioni di integrità e capacità di resistenza". Lo ha detto il ministro dell' interno Angelino Alfano, nell' audizione presso la commissione d' inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, in Senato. Andando ad analizzare regione per regione, "in Toscana, Marche ed Emilia Romagna gli episodi di intimidazioni agli amministratori locali hanno già superato nel 2014 quelli dell' intero anno precedente, ma le regioni più colpite sono Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Notevoli anche i casi in Sardegna e Lombardia". Alfano ha spiegato poi che "non di rado le indagini incontrano ostacoli per via dello stesso contesto in cui avvengono, per via della scarsa collaborazione nelle aree ad alta intensità mafiosa: l' 80% degli atti intimidatori in Sicilia rimane di origine ignota, ma anche in Calabria e Campania la percentuale è alta".



GLI INTERVENTI Alfano sottolinea che "la risalita delle organizzazioni criminali verso Nord e Centro potrebbe avere come manifestazione episodi intimidatori simili a quelli del Sud. Anche nel Lazio episodi in zone contigue alla Campania potrebbe avere quella matrice". Per quanto riguarda l' ultimo caso di cronaca, riguardante proprio il Lazio, che ha visto come obiettivo il sindaco di Ardea, sul litorale romano, "mirati approfondimenti che hanno escluso responsabilità mafiose". Anche la Sardegna, in occasione degli ultimi appuntamenti elettorali, ha mostrato che "il gioco democratico può ancora essere turbato da dinamiche spesso assimilabili a vere e proprie faide familiari". Cosa fare? "Intervenire sulla situazione di solitudine dell' amministratore locale, con l' introduzione di nuclei di qualificato sostegno tecnico insediati presso la prefettura; ricomprendere anche gli amministratori locali nel novero delle persone che possono accedere al fondo anti-estorsione, esattamente come per gli imprenditori; prevedere che l' assegnazione dei beni confiscati venga fatta direttamente dalla agenzie al no profit, evitando che sulle piccole amministrazioni gravi anche questo compito" sono i suggerimenti di Alfano.  (29 lug - Sis)

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