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direttore Paolo Pagliaro

ITALIA ED UE LAVORANO
PER UN “FRONTEX PLUS”

ITALIA ED UE LAVORANO<br>PER UN “FRONTEX PLUS”

Mentre sembra impossibile arrestare il tragico numeratore dei morti o “dispersi” nel Mediterraneo, si annuncia un’altra riunione di tecnici ed esperti della Commissione europea e del governo italiano. Domani si vedranno a Roma insieme agli uomini di Frontex, l’Agenzia europea per la protezione delle frontiere, per discutere di un eventuale rafforzamento dell’azione di quest’ultima, anche se di sostituire Mare Nostrum non se ne parla nemmeno. Una riunione preparatoria dell’incontro tra il ministro dell’Interno Angelino Alfano e la commissaria Ue per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, che ci sarà mercoledì prossimo a Bruxelles. L’ipotesi sul campo è quella di una sorta di Frontex Plus, un Frontex dei paesi europei mediterranei, con l’impegno di mezzi e uomini spagnoli, francesi e italiani, affiancati da tedeschi e atri Paesi del nord che potrebbero contribuire all’operazione, anche se, ha chiarito la portavoce della commissaria Malmstrom, nessuna decisione è ancora stata presa in merito.



L'TALIA SPINGE ANCORA PER "STAFFETTA" TRA MARE NOSTRUM E FRONTEX - Dall’Italia intanto il sottosegretario agli Esteri Sandro Gozi ribadisce la linea del governo e chiede di arrivare a una virtuosa staffetta tra Mare Nostrum e Frontex: “L’Italia chiede coerenza alla Ue” perché “il Mediterraneo è una frontiera comune e occorrono azioni comuni a partire da un aumento dei fondi e delle capacità operative di Frontex, che deve sostituire Mare Nostrum”, dice Gozi sottolineando l’impegno del governo in questi giorni su questo fronte. “Lavoriamo intensamente - spiega Gozi - affinché la risposta della Ue sia positiva, in coerenza con quanto è stato detto al vertice europeo di fine giugno in cui è stata chiaramente indicata l’assunzione di responsabilità condivisa per fare fronte all’immigrazione nel Mediterraneo”.



COMMISSIONE UE RIBADISCE: NE' FONDI NE' MEZZI - Un’assunzione di responsabilità che si traduca quindi in moneta sonante perché anche oggi dalla Commissione europea sono arrivate smentite su un possibile avvicendamento tra l’operazione messa in piedi dal governo italiano per salvare migliaia di vite umane e Frontex: “Non ci sono né fondi né mezzi”, si torna a sottolineare, e quello di sui si parlerà nei prossimi giorni è solo di una possibile “integrazione” dell’operazione Mare Nostrum in forme e modi tutti ancora da concordare. Nel frattempo l’ultimo aggiornamento dei morti lasciati lungo le traversate della speranza/disperazione parla di 6 cadaveri recuperati (oltre a possibili dispersi) ieri sera a Nord delle coste libiche: l’ennesimo peschereccio sul quale erano imbarcati centinaia di profughi si è capovolto. E tra i tanti fronti che determinano una situazione insostenibile c’è proprio quello libico, un Paese ormai letteralmente nel caos, nel quale l’Europa, secondo il sottosegretario Gozi, deve intervenire per “una mediazione tra le forze in campo, perché molti dei problemi dell’ondata migratoria a cui assistiamo derivano dal fatto che quel paese sia fuori controllo”. (Pif - 25 ago)

(© 9Colonne - citare la fonte)