Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Il Trentino “Felix”
verso la Grande Guerra

Mostre
Le grandi mostre in programma in Italia e quelle che hanno l'Italia, attraverso i suoi grandi artisti, come protagonista nel mondo. Lo "Speciale mostre" è un viaggio tra capolavori, opere d'avanguardia e sperimentali, pittura e scultura, memoria e identità, storia e filosofia, un tributo all'arte e ai suoi protagonisti e un modo per scoprire quanto di buono fanno le istituzioni nazionali e locali per il nostro patrimonio culturale e di creatività.

Il Trentino “Felix” <br>verso la Grande Guerra

IL TRENTINO “FELIX” VERSO LA GRANDE GUERRA
La mostra “Trentino in posa. Fotografie di Giovanni Pedrotti alla vigilia della Grande Guerra”, visitabile fino al 12 ottobre negli spazi espositivi di Torre Vanga e Palazzo Roccabruna. Il programma, a cura della Soprintendenza per i Beni culturali, toccherà poi diverse vallate trentine già teatro dell’attività del fotografo. Le raffinate immagini di Giovanni Pedrotti (1867-1938), fotografo gentiluomo, liberale e irredentista, raccontano il territorio trentino e la sua gente nell’ultima ‘età dell’Impero’. L’esposizione, ideata da Laura Dal Prà attingendo ai ricchi fondi dell’Archivio Fotografico Storico della Provincia autonoma di Trento, raccoglie una suggestiva selezione di immagini realizzate dal fotografo tra il 1899 e il 1914, in un Trentino ancora inviolato dall’imminente tempesta bellica. Nel centenario dell’inizio del conflitto, l'iniziativa consente quindi di paragonare mentalmente il ‘prima’ e il ‘dopo’, invitando alla scoperta di un microcosmo ambientale e umano esplorato, con sguardo soggettivo ma sensibile, da un ‘dilettante’ esperto, dalla vivace attitudine sperimentale. (red)

AL COLOSSEO UNA “BIBLIOTECA INFINITA”
Al Colosseo, fino al 5 ottobre, apre al pubblico la mostra "La Biblioteca Infinita. I luoghi del sapere nel mondo antico". Divisa in 7 sezioni, l’esposizione curata da Rossella Rea e Roberto Meneghini, con 120 tra statue, affreschi, rilievi, strumenti e supporti di scrittura documenta l’evoluzione del libro e della lettura nel mondo greco-romano dall’età ellenistica al tardo antico, così come i luoghi pubblici e privati dove si scambiava e si custodiva il sapere. In questa occasione i monumentali ambulacri del Colosseo si rivestono di armaria, le antiche scaffalature, e di immagini degli spazi dedicati alla cultura in un inedito allestimento scenografico. La mostra nasce dai risultati di due importanti scavi archeologici: la scoperta a Roma degli auditoria di Adriano a piazza Madonna di Loreto, avvenuta nel 2008 in occasione degli scavi preventivi alla costruzione della linea C della Metropolitana, e l’esigenza di ricomporre in un contesto unitario i risultati delle indagini archeologiche finora eseguite, e tuttora in corso, nel templum Pacis, lungo via dei Fori Imperiali e che hanno restituito inediti reperti, presentati adesso per la prima volta. La rassegna è promossa dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma e dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Electa. (red)

A FIRENZE E MODENA “MICHELANGELO E IL NOVECENTO”
La Fondazione Casa Buonarroti di Firenze e la Galleria civica di Modena celebrano la ricorrenza del 450.mo anniversario della morte di Michelangelo con la mostra "Michelangelo e il Novecento", evento dedicato alla fortuna della figura e dell'opera dell'artista nel corso del secolo scorso che si tiene fino al 20 ottobre in entrambe le sedi. La mostra è strutturata su due nuclei tematici specifici: uno riferito ai centenari novecenteschi della morte e della nascita dell’artista che hanno coinvolto nel 1964 e nel 1975 la Casa Buonarroti e altre istituzioni fiorentine e italiane; l’altro, più in generale, legato alla presenza di Michelangelo nella cultura visiva del XX secolo, un’influenza che spazia dalla citazione diretta al richiamo ideale e che abbraccia scultura, pittura, architettura, grafica, fotografia, video, design e che continua a esercitare il suo fascino anche sugli esiti recenti della ricerca artistica internazionale. In particolare, spiccano a Firenze opere di Tano Festa, Alberto Giacometti, Emilio Greco, Renato Guttuso, Vassily Kandinsky, Le Corbusier, Arturo Martini, Henry Matisse, Henry Moore, Claudio Parmiggiani, Giò Ponti, Giulio Aristide Sartorio e Bruno Zevi. La mostra è un'occasione di studio e di ricerca per tentare di comprendere quanto sia stata vasta e profonda l'influenza di Michelangelo sulla scena culturale del secolo scorso, per quanto riguarda la scultura, l'architettura, il design e le arti visive in generale. La presenza e il forte carattere iconico dell'artista non hanno eguali. (red)

I “RINASCIMENTI ECCENTRICI” DI DOSSO DOSSI
Dosso, il più famoso dei fratelli Dossi, raggiunse gloria, fortuna ed ebbe commissioni dalle più importanti corti rinascimentali italiane. La mostra “Rinascimenti eccentrici”, allestita in quelle stesse sale che tra il 1531 ed il 1532 lo videro protagonista a Trento assieme al fratello Battista nella decorazione del Castello del Buonconsiglio, racconta, fino al 2 novembre, lo straordinario percorso di questo appunto eccentrico pittore del Rinascimento. Ideata dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, la rassegna propone una trentina di dipinti che mettono a confronto le opere di Dosso e Battista tracciando le tappe artistiche di Dosso alla corte di Alfonso d’ Este a Ferrara, a Pesaro presso la duchessa Eleonora d’ Urbino fino a Trento al servizio del principe vescovo Bernardo Cles. Nella complessa pittura di Dosso, originale, elegante ed allegorica, affiora costantemente l’influenza dei grandi maestri: da Venezia apprende la lezione di Giorgione (in mostra vi è il celebre Suonatore di flauto), da Roma conobbe la maestria di Raffaello in mostra alcune stampe) , con Tiziano ( in mostra vi è il ritratto di un cavaliere di Malta) vi fu un costante colloquio artistico, a Ferrara incontrò Michelangelo (in mostra due magnifici disegni). Trai capolavori dosseschi è presente anche il magnifico dipinto Giove pittore di farfalle, quadro enigmatico quanto la Tempesta del Giorgione. La storia del dipinto, ora custodito a Cracovia, ha affascinato gli studiosi per il messaggio che cela e per la straordinaria qualità esecutiva. Opera confiscata nel 1939 dai nazisti alla famiglia del conte Lanckoronski, è una delle più significative prove della maturità del pittore ferrarese. (red)

LA “NASCITA DI CINECITTA’”
Attraverso foto e materiali documentari del fondo Freddi - conservato presso la Wolfsoniana - e ad alcune opere della Collezione riguardanti le produzioni cinematografiche negli anni tra le due guerre, la mostra “La nascita di Cinecittà”, fino al 2 novembre alla Galleria d'Arte Moderna di Genova, ripercorre la nascita di Cinecittà, costruita alle porte di Roma, per volere di Mussolini, su progetto di Gino Peressutti e inaugurata il 28 aprile 1937. Nella sua veste di deus ex machina della cinematografia nazionale, Luigi Freddi fu il principale artefice della nascita della nuova città del cinema, nei cui stabilimenti di via Tuscolana, realizzati sul modello degli studios hollywoodiani, furono funzionanti ben sedici teatri di posa. Nominato da Mussolini nel settembre del 1934 direttore generale per la cinematografia, presidente dal 1940 di Cinecittà e della Cines e, dal 1941, direttore dell’Enic (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche), Freddi, oltre a intervenire in prima persona nell’ideazione e realizzazione di alcuni dei più importanti film italiani del periodo, mantenne anche una fitta rete di relazioni con i principali protagonisti del cinema internazionale, come i registi Clarence Brown, Sergej Eizenstein, Georg Pabst, Max Ophuls e Leni Riefenstahl e l’attore Charles Laughton. I suoi rapporti con le più celebri stelle del firmamento cinematografico rimasero intensi pure nel dopoguerra, nonostante il suo allontanamento dalle cariche istituzionali. Freddi - trasferitosi dopo il 25 luglio 1943 a Venezia, dove la Repubblica Sociale tentò di ridare vita a Cinecittà - ebbe comunque il merito di salvare il patrimonio tecnico trasferito sulla laguna, impedendo che prendesse la via della Germania. (red)

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