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DON CIOTTI: POLITICI, COMBATTETE LA MAFIA

DON CIOTTI: POLITICI, COMBATTETE LA MAFIA

Lettera a Totò Riina. E lettera ai politici, affinché approvino provvedimenti urgenti “senza troppe mediazioni e compromessi”. A scriverla è Don Ciotti, fondatore dell’Associazione Libera, da vent’anni impegnata nella lotta alla mafia. Dopo le pubblicazioni, da parte di Repubblica, delle intercettazioni di un dialogo in carcere in cui Riina paragona don Ciotti a Don Puglisi, auspicando per lui la stessa fine (“putissimu pure ammazzarlo”) del prete di Brancaccio assassinato da Cosa Nostra nel 1993, Don Ciotti scrive: “Le mafie sanno fiutare il pericolo. Sentono che l’insidia, oltre che dalle forze di polizia e da gran parte della magistratura, viene dalla ribellione delle coscienze, dalle comunità che rialzano la testa e non accettano più il fatalismo, la sottomissione, il silenzio. Queste minacce sono la prova che questo impegno è incisivo, graffiante, gli toglie la terra da sotto i piedi”. Il messaggio però è indirizzato anche a governo e Parlamento: “La politica – scrive Don Ciotti – deve però sostenere di più questo cammino. La mafia non è solo un fatto criminale, ma l’effetto di un vuoto di democrazia, di giustizia sociale, di bene comune. Ci sono provvedimenti urgenti da intraprendere e approvare senza troppe mediazioni e compromessi. Ad esempio sulla confisca dei beni, che è un doppio affronto per la mafia, come anche le parole di Riina confermano. Quei beni restituiti a uso sociale segnano unmeno nei bilanci delle mafie e un più in quelli della cultura, del lavoro, della dignità che non si piega alle prepotenze e alle scorciatoie”. (Red – 31 ago)

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