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direttore Paolo Pagliaro

LAVORO, PRIMO PASSO
PER ADDIO AD ART. 18

LAVORO, PRIMO PASSO <br> PER ADDIO AD ART. 18

Il primo piccolo, importante passo verso il superamento dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori è arrivato. E' arrivato con un emendamento all'articolo del Jobs Act, presentato dal governo, che prevede che per le nuove assunzioni è previsto "il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio" e che introdurrebbe anche il salario minimo per i co.co.co. Una formulazione che fa felice il relatore, ed ex ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per il quale il nuovo testo "raccoglie le forti sollecitazioni poste da tutti i moderati dell'area di governo a partire da Angelino Alfano che con coraggio ha direttamente posto la necessità della riforma dello Statuto dei lavoratori e in esso in modo particolare dell'articolo 18 con lo scopo di incrementare la propensione a fare impresa e a fare lavoro in un tempo carico di aspettative incerte". Un plauso anche al premier Matteo Renzi al quale "va riconosciuto il coraggio nel sollecitare una riforma ambiziosa fino al punto di ipotizzarne una anticipazione con un ulteriore decreto legge". Ma al coraggio di Renzi non deve far fronte una grande visione comune all'interno del Partito democratico, se è vero che Stefano Fassina, a sua volta viceministro dell'Economia, su facebook scrive che "l'emendamento proposto dal Governo in Commissione Lavoro al Senato contiene tutte le ricette della destra, agognate per anni e arginate finanche durante il governo Monti, in condizioni politiche molto meno favorevoli di oggi. Nessuna eliminazione delle forme contrattuali precarie, cancellazione del reintegro del lavoratore o della lavoratrice in caso di licenziamento ingiusto e ingiustificato; demansionamento; eliminazione dei vincoli per i controlli a distanza sulle persone che lavorano e nessuna risorsa aggiuntiva per universalizzare l'indennità di disoccupazione e per le politiche attive del lavoro". Ma è soprattutto il mondo sindacale a drizzare le antenne: "Non escludo alcuna delle iniziative possibili: ci sono tutte le forme di mobilitazione possibili e immaginabili, però si deciderà più avanti" ha detto il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: possibili dunque anche scioperi in vista, magari in accordo con le altre sigle, visto che la Cgil avvierà una discussione unitaria con Cisl e Uil per valutare una iniziativa comune. (Sis – 17 set)

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