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direttore Paolo Pagliaro

Lucio Palazzo in viaggio
con Gino Paoli

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Lucio Palazzo in viaggio <br> con Gino Paoli

“I SEMAFORI ROSSI NON SONO DIO”: UN VIAGGIO CON GINO PAOLI

“I semafori rossi non sono Dio” (Rai-Eri, PP. 135, 15 euro) di Lucio Palazzo edito è un racconto-colloquio con Gino Paoli, che ripercorre la sua storia di artista, ma anche quella dell’Italia dal 1960 a oggi, perché la vita di Paoli si incrocia con la storia di questo Paese: amico non solo di Tenco, De Andrè, Mina e talent scout di Lucio Dalla, Gino Paoli è stato compagno di scuola di Renzo Piano, amico di Beppe Grillo, Antonio Ricci oltre che parlamentare per il Pci dal 1987 al 1992. “Paoli è essenziale. Un poeta per sottrazione. Il suo racconto ha il sapore strutturato delle storie a cui non siamo più abituati. È questo forse che ci avvince alla trama della sua vita, quella fascinazione che s’è persa da quando vogliamo abituarci a pensare in 140 caratteri”, scrive Lucio Palazzo nell’introduzione del libro, in gran parte raccontato dallo stesso artista e dove la voce narrante è ridotta al minimo, perché lo spazio delle pagine possa riempirsi dei commenti e dei fatti che il protagonista ripercorre con grande sincerità, dando voce ai suoi pensieri sempre netti e diretti. La prefazione è di Antonello Piroso. (Red)

 

 

SVETLANA ALEKSIEVIC RACCONTA “LA VITA IN RUSSIA DOPO IL CROLLO DEL COMUNISMO

“Per me non è tanto importante che tu scriva quello che ti ho raccontato, ma che andando via ti volti a guardare la mia casetta, e non una ma due volte”. Così si è rivolta a Svetlana Aleksievic, congedandosi da lei sulla soglia della sua casa, una contadina bielorussa. La speranza di avere affidato il racconto della sua vita a qualcuno capace di vero ascolto non poteva essere miglior risposta. Far raccontare a donne e uomini, protagonisti, vittime e carnefici, un dramma corale, quello delle “piccole persone” coinvolte dalla Grande Utopia comunista, che ha squassato la storia dell’Urss per settant’anni e fino a oggi, è il cuore di “Tempo di seconda mano. La vita in Russia dopo il crollo del Comunismo” (Bompiani, pp. 778, 24 euro, traduzione di Nadia Cicognini e Sergio Rapetti) di Svetlana Aleksievic. Questo libro, sullo sfondo del grande dramma collettivo del crollo dell’Unione Sovietica e della tormentosa e problematica nascita di una “nuova Russia”, raccoglie decine di protagonisti-narratori che raccontano cos’è stata l’epocale svolta tuttora in atto. (PO / Red)

 

 

“IL LIBRO DEI RICORDI PERDUTI”, UNA LETTERA CHE CAMBIA LA VITA

Roberta lavora nella libreria Old and New. I libri per lei hanno un suono e un odore tutto loro e, soprattutto, parlano: raccontano storie che vanno oltre quelle stampate e Roberta ama riporli con cura negli scaffali e raccogliere le foto, le lettere e le cartoline che trova nascoste all’interno di quelli usati. Un giorno il padre le porta una valigia con dei vecchi libri di Dorothea, la nonna di Roberta, e lei trova una lettera firmata dal nonno Jan, che apparentemente non sembra avere molto senso. È indirizzata a Dorothea, che da due anni vive in una casa di riposo, ma contiene elementi che non coincidono con quello che Roberta ha sempre saputo della famiglia del padre. Cercando di dare un senso a quelle parole e all’oscuro segreto che custodiscono, Roberta rivive la tormentata storia d’amore della nonna ai tempi della seconda guerra mondiale senza rendersi nemmeno conto che sta mettendo ordine nella sua stessa vita. “Il libro dei ricordi perduti” (Corbaccio, pp. 304, 16,40 euro) è il primo romanzo di Louise Walters. (PO / Red)

 

 

“VIAGGI AI CONFINI DELLA VITA” DI ORNELLA CORAZZA

Le esperienze perimortali, dette NDE (Near Death Experience), affascinano chiunque, dai teologi ai sociologi, dai filosofi ai neuro-scienziati, perché ripropongono un interrogativo che l'uomo si pone da sempre: che ne è della vita dopo la morte? Ornella Corazza, in “Viaggi ai confini della vita” (Feltrinelli, pp. 208, 15 euro), introduce a una più profonda comprensione dei fenomeni legati a queste esperienze, mostra il loro impatto sulla persona e presenta le spiegazioni scientifiche dominanti. Includendo le più recenti scoperte mediche, l’autrice combina le NDE con le nuove teorie sulle relazioni tra mente e corpo e con l’attuale ricerca sul funzionamento del cervello. Analizza i modelli dualisti di corpo e mente ed esamina le principali caratteristiche delle esperienze perimortali così come sono state riportate dalle molte persone che le hanno sperimentate in Oriente e in Occidente, rilevandone le differenze che si manifestano nei due contesti culturali. Inoltre, ancorandosi ai suoi studi sull'uso della ketamina, rivela come le principali caratteristiche delle NDE possono essere indotte chimicamente senza essere vicini alla morte. (PO / Red)

 

UN DONO INASPETTATO IN “LA FELICITÀ DELLE PICCOLE COSE”

Parigi. La neve cade dolcemente sulla città, ammantando di bianco la Torre Eiffel, Notre-Dame e il Panthéon, come in una cartolina. Un uomo passeggia lungo la Senna diretto verso casa, all'ultimo piano di un elegante hôtel particulier sull'Île Saint-Louis. È Frédéric Solis, avvocato di successo con una passione per l'arte e i quadri impressionisti. Affascinante, ricco e talentuoso, Frédéric sembra avere tutto quello che si può desiderare dalla vita. Gli manca una famiglia, ma da quando suo padre, più di trent'anni prima, l'ha abbandonato in una notte d'inverno senza dire una parola, lui ha preferito circondarsi di oggetti lussuosi e belle donne piuttosto di rischiare ancora il suo cuore ferito. Fino a quando, un giorno, nella cassetta della posta spunta la lettera di un notaio che lo invita a riscattare un'eredità. Un dono inaspettato, uno scherzo o una truffa? Pur non avendo idea di chi sia il suo benefattore, Frédéric si presenta all'appuntamento, dove viene informato che l'eredità consiste in una manciata di biglietti del treno e in un disegno che ha tutta l'aria di essere una mappa. Cosa nasconderanno quegli indizi? Intanto la fortuna gira. Dopo un paio di mosse sbagliate, Frédéric perde molti dei suoi clienti. Non gli resta che tentare di decifrare la misteriosa cartina, convinto di essere sulle tracce di un quadro dimenticato di Monet. Di incontro in incontro, di sorpresa in sorpresa, grazie all'aiuto della giovane e vulcanica assistente Petronille, Frédéric intraprenderà un viaggio. Tutto questo è “La felicità delle piccole cose” (Feltrinelli, pp. 224, 15 euro) di Caroline Vermalle. (PO / Red)

 

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