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SETTIMANA DEL PIANETA, IL VESUVIO SI FA BELLO

SETTIMANA DEL PIANETA, IL VESUVIO SI FA BELLO

Amato e temuto. Affascinante e traditore. È il vulcano più famoso al mondo: il Vesuvio. Lontani gli anni  degli scritti di Plinio il Giovane allo storico Tacito, messo da parte il folclore e la musica partenopea (impossibile non ricordare quel famoso “Jamme, jamme… addó lu fuoco coce” della celebre canzone “Funiculì funiculà” nata per l’inaugurazione della prima funicolare che richiamò a Napoli  flotte di turisti) oggi sono i vulcanologi a raccontare il Vesuvio: forti di strumenti, ricerche e laboratori. Ed è stato proprio il “nemico” di Napoli, ieri, al centro dell’attenzione di turisti ed esperti che si sono dati appuntamento in occasione della Settimana del Pianeta Terra 2014: evento voluto, ideato e organizzato dalla Federazione Italiana Scienze della Terra e in programma solo in Italia. La Settimana – 150 eventi su tutto il territorio nazionale - ha preso il via il 12 ottobre e si conclude oggi. Sono stati i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con il Club Alpino Italiano sezione di Napoli ad accompagnare grandi e bambini, studiosi e ricercatori, stampa nazionale ed estera sul vulcano: hanno raccontato la sua storia, ne hanno messo in luce le singolarità geologiche, le caratteristiche geofisiche. Il Vesuvio – visto attraverso gli occhi degli esperti – diventa così scrigno di biodiversità, custode di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri ecologici solo apparentemente lontani da noi. Il risultato? Un viaggio ideale nella storia vulcanologica e nell’ambiente naturale del complesso vulcanico. “Abbiamo un museo a cielo aperto, l’Italia” commentano gli esperti. “Bisogna diffondere tra il grande pubblico la cultura geologica, il rispetto per l’ambiente, la cura per il territorio”.


LA PREVENZIONE
L'Istituto Scienze della Terra si occupa di temi legati all'ambiente e al territorio, fa parte del Dipartimento ambiente costruzioni e design della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. Il direttore dell’Istituto è Silvio Seno, professore ordinario di geologia all’Università di Pavia. Seno ha preso parte ieri al tour del Gran Cono sul Vesuvio: “Oggi qui ci sentiamo al sicuro perché i vulcanologi hanno gli strumenti giusti per capire. In generale, se vogliamo fare un discorso non solo legato al Vesuvio (uno dei problemi di grande attenzione a livello nazionale) ma anche ad altri fenomeni naturali dobbiamo ricordare l’importanza della prevenzione. Prima di tutto ci vuole una conoscenza dei fenomeni, poi bisogna saper modellare questi fenomeni dove per modellare intendiamo che bisogna capirne l’evoluzione e prevedere degli scenari. Su quegli scenari si deve poi basare la pianificazione del territorio che è una cosa essenziale. Bisogna chiedersi dove costruire. Bisogna soprattutto avere un sistema efficiente di interventi di fronte ad un’emergenza legata a un fenomeno naturale. Uno dei cardini è l’informazione".


L’INFORMAZIONE
“L’informazione dei cittadini è essenziale - spiega Seno - bisogna fare cultura, una cultura legata al territorio e all’ambiente, alle sue caratteristiche e pericoli. Per questo nasce la ‘Settimana del Pianeta Terra’. Per far conoscere e informare i cittadini sui pericoli del Pianeta. Non è allarmismo, è conoscenza. Conoscere un pericolo – sottolinea Seno – non significa averne terrore”. Seno ricorda poi l’“allarme idrogeologico” che interessa il nostro Paese: “I dati fanno riflettere, negli ultimi 30 anni abbiamo pagato solo con danni diretti tre miliardi e mezzo di euro ogni anno, tra terremoti e inondazioni. Un prezzo molto alto. Senza contare i costi indiretti come la chiusura delle scuole o le attività commerciali. Noi vorremmo l’intervento oltre alla prevenzione, ovvero occorre saper intervenire strutturalmente, mettere in atto delle opere di protezione che ci difendano. E il mio pensiero oggi non può non andare a Genova”.


L’EVENTO
La "Settimana del Pianeta Terra" è una iniziativa che si svolge ogni due anni, ad ottobre, in tutta Italia. “Ha lo scopo di far conoscere il nostro geopatrimonio – spiega il professor Seno – e di diffondere tra il grande pubblico la cultura geologica, il rispetto per l’ambiente, la cura per il territorio”. La Settimana si articola in varie manifestazioni che si svolgono sull'intero territorio nazionale: escursioni sul terreno, passeggiate nei centri urbani e storici, porte aperte ai musei, visite guidate, esposizioni, attività didattiche, attività sperimentali di laboratorio per bambini e ragazzi, attività musicali e artistiche, degustazioni conviviali, conferenze, convegni, workshop, tavole rotonde. “Prevede tante iniziative come quella spettacolare al Vesuvio. L’affluenza a questi eventi è stata molto alta. E’ bello sapere che molte persone hanno visitato laboratori di ricerca: la scienza non deve essere tenuta stretta in campana e trasmessa solo tra gli addetti ai lavori”. “E bello ed importante poi – aggiunge il prof Seno - far capire alle persone che c’è qualcuno che si occupa di loro”. “Mi attendo poi – conclude il professore – che i giovani si interessino alla scienza: ne abbiamo bisogno come società. La scienza non è visibile, non è uno spettacolo teatrale, non esiste un talent per scienziati. La scienza si svolge nel silenzio dei laboratori. Bisogna allora portare le persone a vedere la scienza. Bisogna far capire a tutti che ruolo le geoscienze svolgono quotidianamente per servire i bisogni della società civile: ambiente, energia, clima, salute, risorse naturali, rischi naturali, erosione delle coste, geomateriali, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale”. “Vorremmo trasmettere con queste iniziative – è l’augurio del professor Seno - l'entusiasmo per la ricerca e la scoperta scientifica”.





SILVIO SENO, DIRETTORE DELL'ISTITUTO SCIENZE DELLA TERRA




L’ESCURSIONE SUL GRAN CONO NEL SEGNO DI MERCALLI
I ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Napoli Osservatorio Vesuviano, in collaborazione con il Club Alpino Italiano sezione di Napoli hanno organizzato ieri un’escursione sul Gran Cono del Vesuvio, ripercorrendo i luoghi studiati da Giuseppe Mercalli. Le iniziative Ingv rientrano nell’ambito delle manifestazioni dell’anno Mercalliano, in ricordo della figura di Mercalli, scienziato conosciuto in tutto il mondo per aver legato il suo nome alla scala d’intensità con cui è possibile classificare gli effetti dei terremoti, a cento anni dalla sua scomparsa. Il tour ha preso il via dal versante occidentale del vulcano. Si è giunti poi, attraverso il suo versante meridionale, procedendo in senso anti-orario, a quello nord-orientale. Il tratto iniziale ha portato gli escursionisti sull’orlo del cratere del Vesuvio, modellato dai più recenti eventi eruttivi. Il tour ha avuto inizio da un ampio sentiero che sale con regolarità a tornanti sul tratto finale del Gran Cono, dal quale è stata osservata la colata lavica dell’eruzione del 1944 e il suo sbocco a valle su S. Sebastiano al Vesuvio che ne fu distrutta. Durante il percorso sono state visibili alcune morfologie vulcaniche, tra cui bocche di eruzioni storiche del Vesuvio, e le opere di sistemazione di versante, eseguite con tecniche di ingegneria naturalistica, costruite dal Parco Nazionale del Vesuvio per arginare la forza erosiva delle acque piovane. Sui pendii del Gran Cono è stato possibile ammirare le bombe e proietti vulcanici delle ultime eruzioni. Il cratere del Vesuvio appare come una profonda voragine con alte pareti interne da cui si sono originati i materiali di crollo raccolti sul fondo, al di sotto dei quali ha inizio la roccia solida che si estende per qualche chilometro di profondità. (Gil - 19 ott)


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