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Matteo Motterlini spiega
l’economia con i Peanuts

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

Matteo Motterlini spiega <BR> l’economia con i Peanuts

MATTEO MOTTERLINI SPIEGA L’ECONOMIA CON I PEANUTS

Nessuno vorrebbe essere stressato, inefficiente e con i conti in rosso. Ma spesso lo siamo: come individui e come Paese. Lo dimostrano la recente crisi e la persistente difficoltà dei governi a farci “fare la cosa giusta”: inquinare meno, pagare le tasse, andare alle urne, bere con moderazione. Perché siamo così difficili da governare? Perché si parte dal presupposto che siamo esseri economicamente razionali. Peccato non sia così, come rivelano numerosi esperimenti sul campo e le immagini del cervello in azione. In realtà siamo insicuri come Charlie Brown, egocentrici come Lucy, pigri come Snoopy. Il modo per cambiare in meglio i nostri comportamenti non è subissarci di raccomandazioni, norme e burocrazia, ma spingerci gentilmente nella direzione giusta. Come? Lo spiega Matteo Motterlini in “La psicoeconomia di Charlie Brown” (Rizzoli, pp. 270, 17 euro), libro ricco di casi esemplari ed esperimenti curiosi, che delinea una proposta praticabile in tre semplici passi.

 

FO E SCIOTTO RACCONTANO LA STORIA DI “CIULLA, IL GRANDE MALFATTORE”

Dario Fo e Piero Sciotto raccontano, in “Ciulla, il grande malfattore” (Guanda, pp. 176, 14 euro), la storia del più grande falsario d'Italia, che era contemporaneamente un avventuriero, un anarchico, un genio della chimica e avvocato di se stesso. La storia vera di Paolo Ciulla, giovane siciliano assai versato nel disegno, che sulla fine dell’Ottocento si trasferisce a Roma per studiare architettura. Non diventerà mai architetto, ma sarà testimone di una fine secolo turbolenta, tra corruzione e scandali bancari, mentre nella capitale lo sfrenato boom dell’edilizia alimenta il malaffare e arricchisce i pochi proprio quando la crisi economica impoverisce i molti. Paolo incontra anche le idee degli anarchici e dei socialisti, mentre sul lato professionale non riesce a veder coronati i suoi sogni di gloria. Dopo anni vagabondi per l’Europa, deluso e invecchiato anzitempo, Paolo torna in Sicilia dove mette il suo genio artistico al servizio del crimine e falsifica banconote. Lo smascheramento della banda e il conseguente processo saranno per lui il riconoscimento di una genialità mai emersa.

 

“UN REGALO CHE NON TI ASPETTI” DI DANIEL GLATTAUER

A Gerold Plassek piacciono le cose semplici. Lavora come giornalista per un quotidiano free-press, dove si occupa, senza troppe ambizioni, di cronaca locale. E trascorre gran parte del suo tempo da Zoltan, il bar sotto casa diventato ormai una specie di prolungamento del suo salotto. Una vita facile, basata su un principio cardine: faticare il meno possibile, stare nell'ombra e trincerarsi dietro a una rassicurante routine. Quando un’ex fidanzata gli chiede di occuparsi del figlio quattordicenne Manuel per qualche mese, Gerold è tutt’altro che felice. Avere un adolescente tra i piedi mina il suo equilibrio, tanto più che la donna gli confessa senza troppi preamboli che il figlio è anche suo. Ignaro di tutto, Manuel passa i pomeriggi nell’ufficio del padre, che si finge indaffaratissimo... a far niente. Ma un giorno la situazione si complica ulteriormente. Dopo l’uscita di un articolo di Gerold su un rifugio per senzatetto, il centro riceve una donazione anonima. Nella busta, diecimila euro e il trafiletto dell'articolo. La stessa cosa si ripete a ogni successivo articolo, tanto che, da sconosciuto giornalista, Gerold diventa suo malgrado sempre più popolare. Ma chi è il misterioso benefattore o la benefattrice? Che motivazioni ha? E Manuel e Gerold, uniti da questa impresa, riusciranno a dargli un volto? “Un regalo che non ti aspetti” (Feltrinelli, pp. 288, 15 euro) è il nuovo romanzo di Daniel Glattauer.

 

“LA MAESTRA”: LA LOTTA PER LA LIBERTÀ DI VALLI QUEROL

Vallivana Querol, per tutti Valli, 89 anni di indomita grinta, ha attraversato la Spagna repubblicana come una Forrest Gump in gonnella: arrivata a Madrid con una borsa di studio, ha conosciuto le maggiori personalità dell'epoca, da García Lorca a Dalí, e stretto amicizia con femministe come Victoria Kent. Divenuta maestra, ha insegnato a leggere e a scrivere agli abitanti delle campagne, finché l'ascesa al potere di Franco l'ha costretta a un lungo esilio. Ora però, seduta su una panchina di pietra davanti all'austero edificio dell'Eton College, Valli deve prendere una decisione difficile. Possibile che una come lei accetti di collaborare con la scuola più classista d'Inghilterra? E chi è esattamente Charles Winglesworth, il professore che l'ha invitata lì? Per scoprirlo, dovremo immergerci nella calura e nei profumi di Morella, il paesino di Valli sulle montagne valenciane. Conosceremo una comunità di personaggi variopinti, fra cui l'ambizioso sindaco Vicent Fernández, convinto che la vendita di una vecchia scuola gli permetterà di entrare nel giro di quelli che contano. Ma non tutti, a Morella, vogliono vedere l'antico palazzo trasformato in un complesso residenziale o, peggio, in un casinò. Valli ha lottato tutta la vita per la libertà e l'uguaglianza. Ma le battaglie non finiscono mai, e stavolta il nemico è la speculazione edilizia. Tutto questo è “La maestra” (Feltrinelli, pp. 464, 18 euro) di Elena Moya.

 

“L’OMBRA DEL COLLEZIONISTA”: LA NUOVA INDAGINE DI RHYME

Delle sue vittime lui non vuole il corpo, vuole solo la pelle: per marchiarla a morte. È un novembre gelido, a New York, e nelle strade spazzate dal vento e dalla neve si aggira un serial killer. È scaltro, feroce, implacabile. Aggredisce donne e uomini nei seminterrati, li trascina nelle gallerie buie e umide che si allargano labirintiche nel sottosuolo, li tatua con un inchiostro al veleno lasciando loro sulla pelle incomprensibili messaggi fatti di numeri e lettere; poi li abbandona a un’agonia lenta e straziante. Chi è e cosa vuole? E il tatuaggio che porta sul braccio, un centopiedi rosso con zanne e un volto umano, ha un significato? A esaminare i primi indizi, il killer sembra ispirarsi al collezionista di ossa, il famigerato criminale che più di dieci anni prima aveva gettato nel terrore la città e messo a dura prova il brillante talento deduttivo di Lincoln Rhyme. Questa volta, spalleggiato dalla fidata Amelia Sachs e da tutta la squadra, il criminologo più famoso d’America sarà costretto a districarsi in un oscuro ginepraio di false piste e colpi di scena, in lotta contro il tempo per sventare un piano folle e diabolico. Perché il passato non muore mai, e il nemico non è mai così lontano. “L’ombra del collezionista” (Rizzoli, pp. 496, 19 euro) è il nuovo romanzo di Jeffery Deaver.

(© 9Colonne - citare la fonte)