(26 agosto 2016) Ispirato ai racconti dell’antico mondo arabo, “Il fiore delle mille e una notte” (1974) è un film che il suo stesso regista, Pier Paolo Pasolini, definisce “realistico, pieno di polvere e di facce povere … un film visionario, in cui i personaggi sono ‘rapiti’ e costretti a un’ansia conoscitiva involontaria, il cui oggetto sono gli avvenimenti che gli accadono”. Il lavoro del regista italiano e della sua troupe viene documentato dalle fotografie di Roberto Villa, che ripercorre assieme a loro le città e i villaggi fiabeschi dello Yemen e dell'Iran: gli scatti sono raccolti nella mostra “L'oriente di Pasolini” che segue il regista al lavoro evidenziandone le scelte, le intuizioni e la sua stessa libertà creativa d’artista. L’esposizione fa tappa in Giappone: organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Tokyo in collaborazione con Fondo Roberto Villa, Cineteca di Bologna, e dalla ditta Itochu Shokuhin, sarà inaugurata il 9 settembre alle 18.30 alla presenza dell’autore e rimarrà aperta al pubblico fino al 24 settembre. (Red)
LA SCHEDA / LA MOSTRA
La mostra fotografica va "alla ricerca dei volti" immortalando facce, gente e mestieri dell'Oriente pasoliniano e presenta dei "fuori set" attraverso immagini della troupe e degli attori durante le pause dai lavori. Una mostra che segue Pasolini al lavoro in maniera trasparente evidenziando quelle che sono le sue scelte, le sue intuizioni e la sua stessa libertà creativa d’artista. Una mostra che fissa i luoghi con immagini che ripercorrono le differenti tappe toccate dal regista e dagli attori durante i viaggi de “Il fiore delle mille e una notte”. Il filo conduttore che lega gli scatti di Roberto Villa è ben rappresentato sia dal rispetto di Pasolini nei confronti della cultura orientale che dalla conseguente necessità di instaurare quel dialogo tra Oriente e Occidente che il regista stesso aveva già allora intuito essere al centro del nostro presente.