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Dall’ingegnere al pizzaiolo: italiani in Inghilterra alla ricerca di meritocrazia e stabilita’

Dall’ingegnere al pizzaiolo: italiani in Inghilterra alla ricerca di meritocrazia e stabilita’

In Regno Unito risiedono poco meno di mezzo milione di italiani. Sono tanti e diversi i motivi che, negli anni, hanno spinto molti giovani a lasciare il Belpaese e a dirigersi oltremanica.                                           

Al primo posto c’è sempre lui, il lavoro: la ricerca di migliori opportunità, esperienze, formazione.                                                                                                                                                         

Per comprendere questa realtà dall’interno, abbiamo intervistato alcuni italiani residenti a Manchester, città che conta circa cinquantamila connazionali. Tra loro l’ingegnere Antonio e il pizzaiolo Gennaro.

ANTONIO, L’INGEGNERE ELETTRONICO IN CERCA DI MERITOCRAZIA   

 Antonio ha 40 anni ed è un ingegnere elettronico che viene dalla provincia di Napoli. Si è trasferito a Manchester tre anni e mezzo fa per motivi di lavoro. “Ho sempre voluto fare un’esperienza all’estero e la buona offerta di lavoro che ho ricevuto qui in Inghilterra, assieme all’insoddisfazione che provavo verso il mio posto di lavoro in Italia, hanno rappresentato per me la spinta al cambiamento” racconta a 9colonne. “Se dovessi tornare indietro rifarei tutto di nuovo. Quest’esperienza – continua l’ingegnere - è stata fondamentale non solo per una mia crescita professionale, ma soprattutto umana: Manchester è una città estremamente multiculturale, e questa è una delle caratteristiche che più apprezzo del posto in cui vivo”. Antonio dice “a malincuore” che spesso si vede costretto a definirsi “cervello in fuga”: “Vengo dalla penisola sorrentina dove se lavori in campo ingegneristico gli sbocchi che hai sono pochi: o fai il pendolare o ti fai coraggio e vai via. L’unica buona offerta di lavoro che ricevetti in Italia distava almeno un’ora e mezza di viaggio da casa mia: a mio avviso, tanto valeva fare le valigie e andarmene”. Antonio mette in luce le differenze nel mondo del lavoro tra Italia e Regno Unito notate in questi ultimi anni passati all’estero: “Alcune cose mi hanno impressionato. Prima di tutto, qui in Inghilterra ci sono molte meno tutele sui licenziamenti, quindi l’idea italiana del tanto agognato ‘posto fisso’, sicuro e duraturo, quasi non esiste. Questo si lega anche alla forte meritocrazia inglese, che è sicuramente una cosa positiva, ma anche un’arma a doppio taglio: rende il mercato del lavoro più spietato. Se una compagnia deve procedere ad un taglio del personale, o uno dei lavoratori commette un grave errore, quest’ultimo, di norma, non ha nessuno che gli ‘copre le spalle’, perché qui il lavoro non si ottiene quasi mai per conoscenza o raccomandazione, e queste regole valgono in qualsiasi settore e per qualsiasi livello: un top manager e un executive hanno stesse tutele e stessi rischi. Quello inglese, a mio avviso, è un mercato dalle tante offerte ma dalle poche garanzie”.

GENNARO, L’ “ARTIGIANO” DELLA PIZZA CHE HA TROVATO FORTUNA A MANCHESTER 

Gennaro è un pizzaiolo originario di Napoli che vive a Manchester da quattro mesi. Tuttavia ha vissuto in Regno Unito in passato, saltuariamente, dopo un periodo a Dubai ed un altro alle Canarie.  “Sono tornato in Inghilterra per vari motivi – racconta a 9colonne -  tra questi le due attività in proprio chiuse, l’ultima a causa della pandemia. E poi perché mia moglie, che di recente si è laureata in Italia, non ha trovato una buona offerta lavorativa”. “Sono tanti anni che sono fuori dall’Italia: per me è ormai fatico a riadattarmi alla mentalità italiana, soprattutto quella della mia città. Il primo vero motivo per cui a 22 anni sono andato via, era perché sia la mia famiglia che la mia città mi stavano strette. Ho capito sin da subito che all’estero sarei stato meglio. Sono sempre stato un pizzaiolo ma sentivo che il mio lavoro, in Italia, non veniva adeguatamente valorizzato. Lavoravo tante ore per pochi soldi e poche soddisfazioni. Qui mi sento gratificato dai miei stessi impegni: ho trovato lavoro in una nota pizzeria napoletana, e dopo soltanto un mese ho ottenuto la promozione a Head Chef” spiega Gennaro entusiasta perché  “quello che ha ottenuto è un grande risultato”, considerando che si è trasferito in Inghilterra “senza grandi sogni e con due grosse delusioni lavorative alle spalle”. “L’esperienza all’estero - continua Gennaro - mi ha fatto e mi sta facendo crescere soprattutto a livello personale: sono entrato in contatto con realtà diverse, con persone che parlavano lingue diverse. Mi considero un artigiano. E sono felice:  il mio lavoro, qui, è apprezzato” . (Aro/ 23 apr)

(© 9Colonne - citare la fonte)