Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

Al via la maratona
che cambierà l’Italia 

di Paolo Pagliaro

Relazioni ufficiali, rapporti, libri bianchi, programmi sono detti “letteratura grigia” E’ un limbo editoriale frequentato dagli addetti ai lavori, un genere che non ha l’ambizione di stupire il pubblico. Eppure le 318 pagine del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che stiamo per spedire a Bruxelles in cambio di 200 miliardi, qualche brivido lo procurano. Primo, perché se si farà tutto ciò che li è scritto, l’Italia cambierà volto. Secondo, perché lo cambierà molto in fretta, visto che l’orizzonte temporale del Piano è ben definito e si concluderà nel 2026. Nel documento che Draghi sta illustrando alle Camere, ogni paragrafo ha un titolo e “tempi di attuazione” è il titolo che ricorre più spesso, 
Ci sono scadenze molto ravvicinate, come ad esempio il decreto semplificazioni atteso entro fine maggio, una legge delega per la riforma fiscale entro luglio, un altro decreto con misure urgenti sugli appalti pubblici, l’avvio immediato del progetto per eliminare le duplicazioni tra le diverse tipologie di ispezioni, ridurre la documentazione per ottenere il superbonus, snellire le procedure per la valutazione d’impatto ambientale. 
Altri esempi: dovrà essere assunto entro l’anno il personale necessario a far funzionare in tutti i tribunali l’Ufficio del processo, sono attese entro l’autunno le norme per ridurre le impugnazioni manifestamente infondate e sfoltire il contenzioso che grava sui giudici d’appello e sulla Cassazione. Nel settore della sanità tra le altre cose prenderà il via subito il rilancio dell’assistenza territoriale e di quella domiciliare, con un forte investimento nella telemedicina. 
E’ un cronoprogramma serrato, scadenze che occorre rispettare per accedere ai finanziamenti del Recovery. Nulla può essere fatto senza l’apporto del parlamento, che se cercava un ruolo adesso l’ha trovato.

(© 9Colonne - citare la fonte)