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STATO E PNRR: TORNA IL
FESTIVAL DELL’ECONOMIA

STATO E PNRR: TORNA IL <BR> FESTIVAL DELL’ECONOMIA

Inizia il conto alla rovescia per il Festival dell’Economia: la kermesse non si è mai fermata e anche nell’anno del Covid si è adattata all’emergenza organizzando gli eventi online. Quest’anno, però, Trento ci crede e punta a un’edizione (la sedicesima) in presenza: “Vogliamo dare un messaggio di ripartenza e fiducia e stante la situazione attuale, in cui i dati sono in continua stabilizzazione e in calo, puntiamo a un Festival in presenza con un protocollo ad hoc sul quale stiamo lavorando con l’azienda sanitaria”, afferma Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, intervenendo alla presentazione del Festival che si terrà dal 3 al 6 giugno e che quest’anno è dedicato al tema “Il ritorno dello Stato. Imprese, comunità, istituzioni”. Si tratta, spiega Fugatti, di un “messaggio di speranza: stante la situazione di oggi, che auspichiamo si stabilizzerà e con la campagna vaccinale che sta procedendo, il messaggio è quello di speranza, di un Festival che si terrà con un protocollo specifico ma che si terrà in presenza. Le modalità organizzative le valuteremo: crediamo sia un passaggio non facile ma di speranza”.


MINISTRI E PREMI NOBEL TRA I RELATORI - Corposo il programma - svelato dal direttore scientifico Tito Boeri - che prevede la presenza, tra gli altri, di cinque premi Nobel e diversi ministri del governo Draghi. Il focus è sul ruolo dello Stato ma al centro della discussione ci sarà inevitabilmente il Piano nazionale di ripresa e resilienza (“Dovremo concentrarci su un utilizzo oculato delle risorse”, sottolinea Boeri). Si parlerà quindi di pubblica amministrazione con Renato Brunetta, di transizione ecologica con Roberto Cingolani e di quella digitale con Vittorio Colao. Sul tavolo anche la ripartenza del turismo con Massimo Garavaglia, il sostegno alle imprese con Giancarlo Giorgetti, la mobilità sostenibile con Enrico Giovannini e il rapporto tra Stato e autonomie locali con Mariastella Gelmini. Saranno presenti anche il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e Massimiliano Fedriga, eletto da poco presidente della Conferenza delle Regioni.


IL RITORNO DELLO STATO E LA SUA “RITIRATA” - Il Coronavirus ha modificato il contesto economico, sociale, politico e culturale in cui viviamo e in questa nuova prospettiva lo Stato ha recuperato un ruolo primario nella vita dei cittadini. “Analizzeremo il ritorno dello Stato, il suo ruolo di arbitro ma anche di come progettare la sua ritirata”, spiega Boeri. Portare a Trento, cuore dell’autonomia, il dibattito sul ritorno dello Stato può essere considerata una provocazione? “No - assicura Fugatti -, il tema ricorrente di una volontà centralizzatrice delle scelte sanitarie non poteva mancare all’interno del Festival e farlo da qui rimarcherà che questa volontà deve essere, a nostro modo di vedere, frenata. Abbiamo sentito dibattiti sulla sanità deve essere per forza centralizzata, noi crediamo che non sia un percorso corretto. Credo che le Regioni e le autonomie speciali abbiano dato il loro contributo nella gestione della pandemia”. E nel pieno della campagna vaccinale in cui l’Italia si trova, anche il Festival può essere considerato “un ‘vaccino’ contro la chiusura mentale”, sottolinea Franco Ianeselli, sindaco di Trento. “Metteremo a disposizione il saper fare accumulato in questi anni per provare a garantire un Festival in presenza - prosegue il primo cittadino -. Sarà un incrocio tra la nostra capacità organizzativa e la responsabilità dei trentini”.


IL FUTURO CHE CI ATTENDE - Innocenzo Cipolletta, coordinatore del Comitato editoriale del Festival, interviene approfondendo il tema dell'edizione di quest'anno, il ritorno dello Stato: “E' un ritorno nella sua funzione essenziale. E in questo senso l'abbiamo vissuta non soltanto come un ritorno all'ingerenza, ma un ritorno ai servizi di base, che sono i servizi collettivi per le persone". E aggiunge: "Uno Stato che funziona ci rende tutti più liberi e più uguali, perché le diseguaglianze che si sono acuite si possono curare non solo con l'apparato fiscale ma dando a tutte le persone i servizi essenziali". Sul ruolo della macchina pubblica si focalizza anche l'intervento dell'editore Giuseppe Laterza, il quale pone l'accento sulle scelte essenziali per il futuro: "Stamattina il segretario dell'OMS ha detto che i Paesi ricchi non stanno facendo il necessario per vaccinare miliardi di persone anziane e malate nei paesi più poveri, ha detto che è una illusione isolarci dai paesi più poveri permettendo lo sviluppo di varianti. Il futuro del mondo dipende dalla collaborazione e non dalla competizione tra le nazioni, questo richiede istituzioni comuni". L'editore ricorda poi il ruolo del Festival nel contribuire alla scelta di quale strada imboccare nei prossimi mesi "non solo sul Recovery fund, ma anche su come declinare il rapporto tra Stato, imprese, comunità ed istituzioni". Flavio Deflorian, rettore dell'università di Trento, sottolinea invece che "gli Stati da soli non bastano, hanno bisogno di confrontarsi in un ambito più ampio, pensiamo al ruolo dell'UE o dell'OMS. Il ritorno dello Stato lo interpreto come un ritorno ad una presenza pubblica a tutto tondo". "La domanda che mi pongo e spero di veder discussa è: Quale stato vedremo tornare dopo questi anni di difficoltà?”, conclude il rettore dell’ateneo trentino. (sip / gci - 4 mag)

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