Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

MIGRANTI, LAMORGESE:
EUROPA FONDAMENTALE

“Tutte le statistiche storiche evidenziano un aumento degli sbarchi nella stagione estiva. Ora, i numeri assoluti relativi ai primi mesi del 2021 sono superiori a quelli del 2020. Lo sono anche perché la crisi sociale ed economica innescata dal Covid-19 ha colpito in modo duro anche il continente africano. In ogni caso, la situazione va gestita tenendo conto dei picchi stagionali e della pandemia”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una intervista ad Avvenire. “Da tempo, in previsione degli incrementi degli sbarchi in estate, stiamo insistendo con tutti gli interlocutori europei, coinvolti come noi nella complessa trattativa sul nuovo Patto Immigrazione e Asilo proposto dalla Commissione” per chiedere “una tempestiva attivazione di un meccanismo d'emergenza finalizzato al ricollocamento nei Paesi dell'Unione disponibili”. Sottolinea quindi che “in Libia sono stata il 19 aprile, poco dopo la visita del presidente Draghi. E il 20 maggio tornerò a Tunisi insieme alla commissaria europea Ylva Johansson. La presenza dell'Europa è fondamentale per stabilizzare quei Paesi e per governare i flussi migratori in una logica di partenariato”. Per la Libia, invece, “stime locali riferiscono di 50-70mila migranti in attesa sulla costa, oltre a quelli trattenuti nei centri. Per la Libia, come ho ribadito all'Alto commissario dell'Acnur Filippo Grandi, il governo vuole proseguire con convinzione sulla linea delle evacuazioni umanitarie, che ha già portato alla realizzazione di 8 corridoi per i migranti più vulnerabili. E che sta portando alla definizione di un nuovo protocollo per l'accoglienza di altre persone bisognose di protezione. Grazie anche alla preziosa attività di Acnur e Oim, il governo intende continuare a finanziare progetti che prevedono rimpatri volontari assistiti dalla Libia, assistenza vitale nei centri di detenzione e supporto ai migranti nei contesti urbani”. Inoltre “sulla scorta dell'arrivo di decine di barconi carichi di migranti giunti a Lampedusa nell'ultimo fine settimana, non possiamo pensare di affrontare una situazione così complessa, causa di tragedie in mare, senza puntare molti sforzi per favorire la stabilizzazione del quadro politico in Libia. Il governo di unità nazionale, formato da pochi mesi, va messo in condizione di operare ed estendere il suo controllo su tutti i tratti di costa interessati dalle partenze dei barconi” e “il contrasto alle organizzazioni criminali che sfruttano il traffico di esseri umani deve essere una priorità assoluta”. Lamorgese evidenzia che anche “il quadrante balcanico ha fatto registrare un incremento delle persone transitate in Italia dal confine sloveno, nonché degli immigrati arrivati via mare dalla Grecia e dalla Turchia” e “il 16 aprile ho incontrato a Roma il ministro dell'Interno sloveno. E il 4 maggio sono andata a Vienna per un colloquio col collega austriaco. Ho illustrato i contenuti delle mie richieste al vice presidente Ue Schinas e alla commissaria Johansson, richiamando la loro attenzione sulla rotta balcanica ed evidenziando l'urgenza di un confronto tra tutti gli Stati interessati sulla gestione dei flussi terrestri. Purtroppo la risposta della Commissione non è stata fin qui soddisfacente. Ma noi insisteremo ancora in sede europea, perché questa situazione può essere gestita efficacemente solo con l'impegno comune dei Paesi interessati”. E si dice d’accordo con Letta “quando sostiene che vada modificata la proposta della Commissione sul nuovo Patto per Immigrazione e Asilo perché, come sto ripetendo da mesi in tutte le sedi, l'Europa potrà governare il fenomeno delle migrazioni soltanto in una cornice di forte solidarietà e di obiettivi strategici condivisi. Un anno fa, lei propose una ripresa dei flussi migratori regolari «appena l'emergenza Covid-19 lo consentirà” e “un emendamento accolto dal governo su impulso del Viminale, approvato in sede di conversione del testo che ha cambiato i decreti immigrazione, ha soppresso il limite al numero di stranieri ammissibili sul territorio nazionale prima stabilito, in riferimento all'anno precedente, a 30mila persone. E io sono convinta che dobbiamo insistere su questa strada: così facendo, sottraiamo i migranti allo sfruttamento della criminalità e rispondiamo alle esigenze di chi, nelle imprese e nelle famiglie, richiede manodopera specializzata. L’ho ripetuto in queste ore alla Conferenza di Lisbona sulla gestione dei flussi migratori: va definita un'adeguata strategia sui canali d'ingresso legale in Europa in una logica di ‘migrazione circolare’. E’ un percorso che consente di incrociare le esigenze del mercato del lavoro europeo con la valorizzazione del lavoratore immigrato e con un suo possibile rientro nel Paese d'origine”. (12 mag / red)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)