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ROMA, LETTA: PD UNITO
A SOSTEGNO DI GUALTIERI

“Che io ricordi, mai prima d'ora un ex ministro dell'Economia che aveva ricoperto incarichi di prestigio anche in Europa, si era candidato a sindaco di Roma” e “con questa intervista voglio ringraziare Nicola Zingaretti, perché in qualche modo siamo fratelli gemelli, ho avuto il piacere di raccogliere il suo testimone e di completare il suo lavoro nella segreteria nazionale. E anche per aver guardato e condiviso con me all'opzione legata a una scelta che non terremotasse la giunta regionale del Lazio, una giunta che ha portato avanti una politica sulla pandemia che ha reso orgogliosi tutti i romani e i residenti nel Lazio e che ha tenuto la Regione in zona gialla per più giorni rispetto al tutto resto d'Italia”. Lo afferma il leader del Pd Enrico Letta parlando al Messaggero. “Il ragionamento fatto con Nicola Zingaretti - aggiunge - è stato che il suo impegno per la Capitale non poteva sconvolgere la giunta regionale, impegnata nella missione di portare a termine la campagna vaccinale”. E interrogato sulle pressioni giunte da M5S risponde: “Devo dire che nel verificare tutte le opzioni, abbiamo considerato anche le ricadute sulla regione Lazio. Ora non so se la giunta sarebbe caduta o meno, ma ho capito che ci sarebbero state turbolenze. E una volta compreso questo, abbiamo detto: i vaccini prima di tutto. Spero che i romani capiscano che abbiamo fatto una scelta forte perché Zingaretti e Gualtieri sono due pesi massimi, e alla fine facciamo una scelta che tiene conto dell'esigenza di garantire una campagna di vaccinazione che non si poteva mettere in discussione”. Quindi sottolinea che “l'idea che Roberto Gualtieri porta avanti è l'idea della svolta del centrosinistra che io ho impresso nel discorso del 14 marzo: quella del partito di prossimità, non più della Ztl e del centro storico. È la grande sfida, e il progetto partirà proprio da Roma”, “dopo anni in cui Roma è stata lasciata un po’ a se stessa, noi siamo in grado di dare alla città una struttura unitaria, di respiro internazionale. E Roberto Gualtieri, che è stato ministro dell'Economia e presidente della commissione economica e monetaria della Ue, è la persona che può far ritornare Roma a essere capitale del mondo. Perché questo ruolo internazionale, la nostra città lo ha ormai disperso in mille rivoli”. “Mentre preparavo il primo discorso da segretario nazionale – aggiunge -, mi sono ritrovato in mano il dossier di quando, da presidente del Consiglio, decisi di candidare Roma per le Olimpiadi del 2024. Ho riflettuto sui casi della vita, che dopo quella decisione mi portarono ad andare a vivere a Parigi. Ed è lì che ho visto come Parigi ha sapientemente sfruttato l'occasione delle Olimpiadi del 2024. Per Parigi sono state uno straordinario volano. Ecco che cosa intendo per disperdere in mille rivoli il significato di Roma: la nostra Capitale non ambisce più ad avere un ruolo di capitale mondiale, cosa che invece la sindaca Hidalgo a Parigi ha voluto fortemente. È una storia parallela, quella di Roma e di Parigi. Ed è brutta per Roma. C'è bisogno di un sindaco globale per questa situazione”. Quindi evidenzia che “Marino ebbe il Pd contro di lui; la Raggi ha avuto i suoi problemi con il M5S. La differenza di fondo è che Gualtieri avrà un Pd compatto a sostenerlo. E il Pd sarà il partito dell'ascolto, dei diritti, del protagonismo dal basso, dei civismi, dei comitati di quartiere, delle associazioni. Penso al prezioso lavoro fatto da Monica Cirinnà da anni in questa direzione. Mi ci gioco molto anche io personalmente”. (12 mag - red)

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