“Ho letto con grande attenzione il contributo del ministro Luigi Di Maio che ieri si è pubblicamente scusato con l'allora sindaco di Lodi, Simone Uggetti, uscito pulito dopo anni di indagini e processi finiti nel nulla. Di Maio si è rammaricato perché il Movimento 5 stelle aveva usato toni durissimi contro il primo cittadino. Io stesso, pochi giorni fa, avevo espresso solidarietà a Uggetti che anche la Lega aveva criticato aspramente. Sono però convinto che, oltre alle scuse, servano azioni concrete”. Così il leader della Lega, Matteo salvini, in un lettera a Il Foglio, commenta la reazione giunta dal leader pentestellato alla assoluzione in appello di Simone Uggetti, ex sindaco di Lodi arrestato 5 anni fa per l’accusa di turbativa d'asta. L’ex ministro dell’Interno, che in campagna elettorale a Lodi fece il gesto delle manette, sottolinea che “è troppo facile esprimere solidarietà per l'ennesimo caso di malagiustizia, se però non si muove un dito per cambiare la situazione. Credo che i tempi siano finalmente maturi, anche nella coscienza dell'opinione pubblica, per mettere mano a un settore vitale per la nostra democrazia e che non può più andare avanti come se nulla fosse. Tra il caso Palamara, le dichiarazioni di Amara e il correntismo esasperato, i cittadini sono frastornati e nutrono sfiducia nei confronti dei magistrati. Per chi subisce un processo (o è destinatario di una sentenza di condanna) è al contrario essenziale non avere nessun dubbio sull'indipendenza di chi giudica. Propongo a Di Maio un impegno per sostenere i referendum che la Lega e il Partito radicale stanno preparando: mirano prima di tutto a restituire ai magistrati indipendenza. L'obiettivo non è indebolire il governo, come ha erroneamente detto qualcuno dalle parti del Pd, ma rafforzarlo. Offrendo il sostegno popolare per alcune riforme che il solo Parlamento potrebbe faticare a concretizzare. Sarebbe un passo verso un'Italia più civile e democratica, dove tutti i cittadini sono davvero uguali davanti alla legge. Prevediamo, per esempio, l'introduzione della responsabilità civile dei magistrati che sbagliano: è dal 1987 che gli italiani lo chiedono - votarono un referendum - ma poi la loro volontà fu tradita dal Parlamento. Siamo sicuri che ora andrebbe diversamente. Non si può scherzare sulla libertà delle persone, e sono sicuro che i temi che stiamo sollevando possano suscitare un'attenzione trasversale”. (29 mag – red)
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