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direttore Paolo Pagliaro

E’ tornata l’ora 
di baciarsi 

di Paolo Pagliaro

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha dunque stabilito che tra chi ha fatto il vaccino anti-Covid sono consentiti gli abbracci. Persino quelli senza mascherina, stando a quanto assicurano popolari virologi.  Ora c’è da attendersi che con l’avanzare della campagna vaccinale possano essere nuovamente autorizzati anche i baci, uno dei gesti più penalizzati, mortificati e vilipesi durante la pandemia di Covid 19. Perché, come è noto, mentre per i poeti e per noi tutti attraverso le labbra ci si scambia amore, passione, affetto, dedizione, per gli scienziati si tratta di scambi molto più materiali.: cibo, informazioni, ormoni e talvolta virus.  Ora che i baci stanno finalmente per tornare  -  ufficialmente autorizzati -  è possibile approfondire la questione grazie a un prezioso volumetto  appena edito da Einaudi. Lo hanno scritto due antropologi, Elisabetta Moro e Marino Niola, e il tiolo è “Baciarsi”.  La tesi è che senza corpi che si toccano, mani che si stringono, labbra che si sfiorano, la comunità si disincarna e diventa pura astrazione. Per due anni i governi hanno messo il bacio in quarantena, così che il 2020 e il 2021 passeranno alla storia come gli anni dell’eclissi del bacio, che non è una misura sanitaria come un’altra, ma – scrivono Moro e Niola -  è un lockdown dell’anima. C’è stato solo un momento in cui la scienza, anziché vietare i baci, li ha incoraggiati. Accadde il  2 dicembre del 1991 quando l’immunologo Fernando Aiuti baciò  pubblicamente sulla bocca Rosaria, positiva all’Hiv. Quel gigante della medicina  volle così mostrare al mondo che l’Aids non si trasmetteva attraverso lo scambio di saliva. Allora fu un bacio a piegare il pregiudizio, adesso un bacio ci dirà che l’emergenza finita.  

(© 9Colonne - citare la fonte)