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direttore Paolo Pagliaro

Nel mondo di Dante 
con Marco Santagata 

 Nel mondo di Dante <br> con Marco Santagata 

di Paolo Pagliaro

Nei borghi di Verona si aggira un totem animato alto 4 metri, un grande Dante, che insieme a figuranti di bianco vestiti mette i scena uno spettacolo itinerante per cui non sono previsti né poltrone né biglietti. Ad Aielli, i murales dedicati alla Commedia trasformano il paese della Marsica in un museo a cielo aperto. A Torino c’è il tutto esaurito in sala per un dibattito sui rapporti tra Dante e la letteratura islamica. E così via. Si dipinge un paese in spasmodica attesa della riapertura delle discoteche, ma per ora si registra un’Italia molto interessata alle celebrazioni dantesche organizzate un po’ ovunque per i 700 anni dalla morte del poeta. 
Ci sono decine di eventi patrocinati dal comitato nazionale presieduto da Carlo Ossola e insediato presso il ministero dei beni culturali. In quel gruppo di eccellenze degli studi danteschi un posto è purtroppo rimasto scoperto, perché è morto l’italianista Marco Santagata, che a Dante aveva dedicato importanti saggi e alcuni racconti romanzati ma non troppo. Santagata ha lasciato in eredità due libri. Il primo, pubblicato dal Mulino, è dedicato alle donne di Dante: quelle reali come la figlia Antonia o la moglie Gemma Donati; quelle amate come la Bice Portinari poi angelicata nel Paradiso; e infine le dame e le gentildonne del tempo, come Francesca da Rimini e Pia de' Tolomei. L’altro libro che lo studioso pisano ha avuto il tempo di completare è un romanzo ora pubblicato da Guanda e intitolato “L’ultima magia”. Qui c’è un Dante molto diverso dagli stereotipi che lo dipingono come irreprensibile padre della patria, ci sono le trame oscure dell’Italia del Duecento e c’è un grande amore che forse non è Beatrice. Gioca Santagata, il lettore gioca con lui e insieme si viaggia nel tempo.

(© 9Colonne - citare la fonte)