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direttore Paolo Pagliaro

CONTE: STO CON DRAGHI
MA ORA CI ASCOLTI

Sarebbe stato pronto a far cadere il governo, se non le avessero concesso le modifiche che chiedeva alla riforma del processo penale? Giuseppe Conte in un'intervista a La Stampa risponde: “Mai pensato a causare una crisi di governo”. Tra qualche giorno l'ex premier sarà incoronato leader del M5S: “Sto con Draghi, ma ora ci ascolti”. “Nel nuovo corso del M5S la presenza compatta sarà la cifra della nostra forza politica. Sulle assenze mi sono espresso ieri: non mi piacciono. Ma la fiducia è assicurata”, afferma Conte. Ma è più importante una buona riforma della giustizia o restare al governo? “Essere in questo governo ci ha permesso di apportare dei miglioramenti significativi per tutti gli italiani. Senza di noi non ci sarebbero stati. Con il presidente Draghi e con la ministra Marta Cartabia siamo stati chiari sin dall'inizio: il disegno originario della riforma, come evidenziato dai più autorevoli addetti ai lavori, avrebbe provocato un collasso della giustizia penale”. Resterete comunque al governo anche se vi sfideranno sul Reddito di cittadinanza come annunciato da Renzi e Salvini? “Mettiamola così - risponde Conte -: sulla giustizia ci siamo fatti trovare forse un po’ impreparati, perché eravamo in piena transizione e non siamo riusciti a esprimere chiarezza di posizioni. Sul Reddito non ripeteremo lo stesso errore, perché non permetterò nemmeno che si arrivi a metterlo in discussione. Il Reddito di cittadinanza non si discute, al massimo si migliora”. (Red - 2 ago)

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