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direttore Paolo Pagliaro

Dal cancro al Covid
SOS pseudoscienza

Dal cancro al Covid <br> SOS pseudoscienza

di Paolo Pagliaro

Su siti e blog si parla ancora della cura per il cancro a base di alcol, aceto di vino, tintura di genziana e colchicina proposta 50 anni fa dal dottor Aldo Vieri. Oppure del siero anticancro a base di feci e urina di capra messo a punto dal veterinario Liborio Bonifacio. Ha ancora diversi estimatori l’immunologo Alberto Bartorelli che negli anni Novanta proponeva di fermare i tumori con una proteina estratta dal fegato dei mammiferi. Il 1977 fu l’anno del metodo Di Bella, mentre nel 2005 Tullio Simoncini, poi radiato dall’ordine dei medici, spiegava che i tumori si potevano curare con il bicarbonato di sodio. Nel 2007 Davide Vannoni iniziò a trattare i malati con un preparato a base di presunte cellule staminali di derivazione midollare, esperienza conclusa con una condanna per quella che il giudice definì “un’enorme truffa scientifica”. Elena Cattaneo, docente di farmacologia e senatrice a vita, rammenta questi precedenti per mettere in guardia contro le scorciatoie pseudoscientifiche tornate d’attualità nella stagione del Covid Lo fa in un libro pubblicato dall’Editore Raffaello Cortina con il titolo “Armati di scienza” e dedicato a Rossella Panarese e Pietro Greco, due campioni del giornalismo scientifico recentemente scomparsi.
Sui presunti farmaci miracolosi in grado di curare il coronavirus è apparsa in questi giorni anche un’inchiesta particolarmente approfondita che Leonardo Bianchj firma sulla rivista digitale Vice.com.
Nella rassegna delle sciocchezze ci sono anche alcuni rimedi sponsorizzati da politici di diverso rango e nazionalità. Negli Stati Uniti va per la maggiore un antiparassitario usato per gli animali. Di fronte al boom di richieste l’account ufficiale dell’Agenzia federale per gli alimenti e i medicinali ha twittato il seguente messaggio: “Non siete un cavallo. Non siete una mucca. Per piacere, piantatela.”

(© 9Colonne - citare la fonte)