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CARRARO: LE IMPRESE
NON CEDANO A NO VAX

“Dico no a slittamenti dell'obbligo di Green Pass dal 15 ottobre: le proroghe sono roba da Prima Repubblica. E dico no ai tamponi gratuiti per chi non ha il Pass: faremmo un torto ai tanti vaccinati che invece si meritano una medaglia perché grazie a loro l’economia è ripartita”. Lo afferma Enrico Carraro, presidente di Confindustria Veneto, in una intervista a Repubblica. “Comprendo le preoccupazioni delle imprese e sono vicino alla paura degli imprenditori che pur di non bloccare la produzione metteranno mano al portafoglio e pagheranno i tamponi – sottolinea -. Ma non la trovo una soluzione opportuna perché si scoraggia la vaccinazione e si addossa un altro onere alle aziende, quando invece il vaccino è gratis. Abbiamo una settimana e dobbiamo correre. Io dico: partiamo il 15 e poi valutiamo i disagi che non c'è dubbio ci saranno. Ma partiamo”. L'idea di portare a 72 ore la validità del Green Pass aggiunge che “di sicuro verrebbe incontro alle esigenze delle imprese, ma spetta alle autorità sanitarie valutare o meno la correttezza ed efficacia di questa estensione. Deve però essere chiaro un punto: indietro non si torna e non si può tornare, la ripresa va agganciata subito. Alcune aziende l'hanno capito e sono più preparate anche perché la loro quota di dipendenti non vaccinati è marginale e ne faranno a meno, saranno fuori con lo stipendio tagliato come prevede la legge che li considera assenti ingiustificati. Altre aziende invece ancora stentano, ma possono comunque partire e aggiustare in corsa quello che non funziona. II premier Draghi non vuole chiudere le fabbriche. Gli imprenditori neanche. Non possiamo fermarci per un manipolo di no vax”, “io sto con l'84% dei lavoratori veneti che si è vaccinato. Se avessimo avuto il polso più duro, questa percentuale sarebbe addirittura più alta. E invece tutte queste perplessità dell'ultimo minuto, tutti i dubbi, le inutili richieste di deroga, questo tira e molla non fa altro che alimentare le perplessità degli indecisi, ora spinti a rimandare. Un danno enorme”. (10 ott – red)

 

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