Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GREEN PASS PER LAVORARE
SI PARTE DA VENERDI’ 15

Secondo Noam Chomsky una delle dieci regole più efficaci per il controllo sociale era la strategia del differire: presentare una decisione impopolare come dolorosa e necessaria, ottenendo l’applicazione pubblica nel momento, per un’applicazione futura, così da far arrivare il pubblico già rassegnato al momento del cambiamento. Eppure, a giudicare da quanto avvenuto sabato scorso in molte piazze d’Italia e soprattutto a Roma, non è bastato un mese di tempo al governo Draghi per far accettare ai più riottosi l’estensione del green pass obbligatorio sul lavoro, che è stato deciso dal Consiglio dei ministri lo scorso 16 settembre ma che entrerà in vigore solo questo venerdì, 15 ottobre.

A partire da quel giorno, infatti, sarà necessario per decreto il green pass per tutti i lavoratori, sia del settore pubblico che del settore privato (“tutti i professionisti che per lavorare dovranno varcare una porta dovranno averlo”, dunque anche le colf, fu la sintesi del ministro Renato Brunetta). Chi non sarà in possesso del certificato verde subirà la sospensione dello stipendio al primo giorno di assenza forzata, sia per quanto riguarda il settore pubblico sia per il privato. Previste anche sanzioni disciplinari per chi elude l’obbligo. Il provvedimento tocca, in tutto, qualcosa come 23 milioni di lavoratori, più di un terzo del totale dei cittadini italiani, e in pochi potranno fare affidamento sullo smart working come via di fuga: il decreto infatti stabilisce, almeno per quanto riguarda la Pubblica amministrazione, il ritorno in presenza al 100% negli uffici.

La sospensione però, assicura il governo, non comporterà alcun rischio di licenziamento: una volta che il lavoratore si sia messo in pari ottenendo il green pass, o una volta terminata l’emergenza (fissata ad oggi al 31 dicembre) potrà riprendere regolarmente il proprio posto senza conseguenze. Per facilitare l’organizzazione dei turni in vista delle possibili assenze, il datore di lavoro avrà la facoltà (secondo il decreto capienze del 7 ottobre) di chiedere preventivamente il green pass dei propri dipendenti, mentre per permettere controlli giornalieri più rapidi è in arrivo una nuova versione dell’app “Verifica C19”.  Rimane valido ai fini dell’ottenimento del green pass il tampone, ma nel decreto del 16 settembre in vigore da venerdì è contenuto anche l’obbligo per le farmacie di adottare il prezzo calmierato: il test costerà 8 euro per i minorenni, 15 euro per tutti gli altri lavoratori, e sarà gratuito per chi dovrà ricorrervi non per scelta ma per motivi di salute che rendano sconsigliato dal medico sottoporsi a vaccinazione. Il test rapido, se negativo, genererà un green pass valido 48 ore, mentre la validità del tampone molecolare è stata estesa a 72 ore.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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