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direttore Paolo Pagliaro

MATTARELLA A GORIZIA:
LA UE ASPETTA I BALCANI

I Presidenti della Repubblica italiana, Sergio Mattarella e di Slovenia, Borut Pahor hanno celebrato congiuntamente la nomina a Capitale europea della cultura 2025 delle città di Gorizia e Nova Gorica. Mattarella è arrivato a Nova Gorica, nella piazza  Bevkov, dove lo ha accolto  Pahor e, insieme, hanno ricevuto gli onori militari alla presenza anche dei sindaci di Gorizia, Rodolfo Ziberna e di Nova Gorica, Klemen Miklavic.  I due Capi di Stato hanno incontrato, quindi, il comitato organizzatore di Go! 2025 e i rappresentanti delle rispettive minoranze e hanno visitato il nuovo ponte di Salcano, che unisce le due sponde dell'Isonzo. Nel pomeriggio si sono recati a Gorizia, dove, dopo gli onori militari, hanno visitato la mostra per i 140 anni del quotidiano "Il Piccolo", allestita al teatro Verdi, accolti dal direttore Omar Monestier. La celebrazione ha avuto luogo nella piazza della Transalpina, che si trova al centro della linea di confine fra le due città.

Mattarella nel suo intervento ha ricordato il cammino “che il presidente Pahor e io abbiamo percorso in questi anni, senza esitazioni, per giungere a un definitivo superamento delle incomprensioni del passato e per costruire insieme un futuro di ancor più intensa e feconda collaborazione. È la storia delle aree di confine in Europa a parlarci di drammi e tribolazioni indicibili che hanno spesso caratterizzato il Novecento e al cui superamento ha saputo contribuire, nel secondo dopoguerra, il coraggio di costruire gradualmente una nuova unità spirituale del continente europeo. I Balcani e l’Italia sono l’esempio di come sia possibile guardare insieme a un orizzonte condiviso, nella comune appartenenza alla famiglia europea”. Il Capo dello Stato nell’occasione ha rilanciato quel processo di integrazione europea che “non sarà completo fino a quando i Paesi dei Balcani occidentali non potranno condividere tutti la nostra stessa prospettiva. Per storia, per cultura, per valori, essi sono parte costitutiva dell’Europa, che è culla del loro passato e orizzonte del loro futuro. Slovenia e Italia avvertono insieme, pienamente, la responsabilità di sostenere le aspirazioni dei nostri vicini e di accompagnare i processi di riforma che stanno perseguendo in risposta alle istanze profondamente sentite dai loro popoli”. Il presidente sloveno da parte sua ha affermato che “l'evento odierno, denso di preziose e nobili emozioni, mi ha profondamente colpito. Sono rapito da questo incontro pieno di speranza, fiducia, e fede sincera in un futuro migliore e comune".

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