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direttore Paolo Pagliaro

Fabio Canino in ‘Fiesta’: omaggio alla Carrà

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Fabio Canino in ‘Fiesta’: omaggio alla Carrà

SALA UMBERTO, FABIO CANINO IN ‘FIESTA’: OMAGGIO ALLA CARRÀ 

A venti anni dal fortunato debutto dello spettacolo-cult campione di incassi dedicato a Raffaella Carrà torna in scena “Fiesta” con Fabio Canino, dal 26 ottobre al 26 novembre al Teatro Sala Umberto di Roma (via della Mercede, 50). Lo showman fiorentino torna a celebrare il mito di Raffaella Carrà con questa esilarante commedia, un ironico e autoironico affresco del mondo gay con dialoghi serrati e battute a ripetizione e insieme una grande Fiesta dedicata alla più grande icona dello spettacolo italiano. Era il 2001 quando debuttava il primo progetto teatrale in assoluto dedicato a Raffaella Carrà e la conduttrice dell’allora fortunato programma del sabato sera “Carramba che sorpresa”, venuta a conoscenza da alcuni amici che era in scena uno spettacolo a lei dedicato decise, a insaputa degli attori, di irrompere nel teatro con una delle sue “carrambate” decretandone un successo senza precedenti con sold out per sei mesi consecutivi e poi repliche in tutta Italia per oltre tre stagioni. In seguito la Carrà decise di andare lei stessa a teatro comprando in forma privata tutti i biglietti di una replica e regalandoli a tutti i suoi amici più cari per una vera Fiesta.

LA COMMEDIA La “Fiesta” da cui prende le mosse la commedia è come ogni anno, il 18 giugno quando un gruppo di amici organizzano un party per il compleanno della loro amatissima Diva, per una ricorrenza “che va festeggiata tutti insieme, come il Natale”. Luca (Fabio Canino) è un fan di Raffaella Carrà, ma non uno qualsiasi, è il più scatenato, il più fedele, il più innamorato. Tanto innamorato da celebrare ogni 18 giugno il compleanno del suo mito in una vera e propria festa con tanto di torta, invitati, canti e balli sulle note dei più grandi successi della Raffa nazionale.  Per la “gaya” serata Luca invita, come ogni anno, i suoi due migliori amici Renato (Diego Longobardi) e Ivano (Sandro Stefanini). Il primo è un esuberante infermiere amante della palestra e dei bei ragazzi, il secondo un aspirante scrittore, uomo di fede e truccatore di una nota diva. A sorpresa, anche se non troppo, sopraggiunge un terzo ospite, Giuseppe (Simone Veltroni), un collega di Luca dall’incerta identità sessuale… Solo per lui. La Fiesta sarà un pretesto per piccanti confessioni tra amici, ma anche per liberare gli animi da desideri e paure. Proprio durante il gioco della verità con la “statuina-idolo” di Raffa, Giuseppe metterà a nudo inclinazioni e segreti. Come in tutte le feste che si rispettino, arriva all’improvviso l’elemento dirompente, come una meteora imprevista, che obbligherà gli invitati a rocamboleschi giochi di parole e divertenti fraintendimenti. Questa meteora ha il volto (e soprattutto il corpo) di Massimo (Antonio Fiore), il bel poliziotto, eterosessuale al 150%. Sarà lui a mettere in crisi le convinzioni di Luca e company o saranno loro a mettere in crisi il fascinoso Massimo? Una cosa è certa, qualsiasi sia il risultato, ci sarà da ridere! Sempre sotto l’occhio vigile e amorevole del mito Carrà! Anche perché senza le sue musiche e la sua energia, che “Fiesta” sarebbe? I protagonisti si confrontano su temi che vanno dalla religione alla moda in un susseguirsi di dialoghi serrati e pungenti tra la satira e l’ironia sul costume sociale. Il tutto mentre in sottofondo echeggiano le musiche del loro Idolo Raffaella Carrà in un crescendo di risate sino all’epilogo quando il pubblico sollecitato da Fabio Canino rompe la quarta parete per scegliere il finale a sorpresa tra i tre possibili. Lo spettacolo, scritto da Roberto Biondi, Fabio Canino e Paolo Lanfredini, torna riproposto in una nuova e prestigiosa edizione. L’ambientazione è una casa a dir poco appariscente quasi surreale che fa da contorno agli attori vestiti con i costumi vivaci di Maria Sabato mentre i movimenti coreografici ispirati a quelli originali che Gino Landi ideò per Raffaella sono di Cristina Arrò e la regia di Piero Di Blasio. (red)

AL BRANCACCIO DI ROMA “CHE DISASTRO DI PETER PAN”

In seguito al trionfante debutto, finalmente approda al Teatro Brancaccio di Roma dal 3 al 28 novembre “Che Disastro di Peter Pan” con la regia di Adam Meggido. Dal 2016 il pubblico di tutta Italia apprezza ed applaude “Che Disastro Di Commedia”, versione italiana del pluripremiato successo planetario “The Play That Goes Wrong”, che ha raccolto, di anno in anno, un sempre crescente numero di consensi. Dagli stessi autori arriva “Che Disastro Di Peter Pan” con la proposta di alzare il tiro. La sgangherata compagnia amatoriale dello sperduto Sant’Eufrasio Piedimonte, ancora più ambiziosa e battagliera che mai, dopo aver improvvisamente ereditato un’ingente somma di denaro, tenta di mettere in scena il classico di J.M. Barrie, la celeberrima storia di Peter Pan. La trama tenta di emergere dai disastri e dai contrattempi che si accumulano nella pièce, il caos impetuoso aumenta e le risate sono inarrestabili di fronte alle disavventure degli attori che vanno inevitabilmente incontro all’ennesimo fallimento. Quando il regista apparirà sul palcoscenico con il suo assistente/co-regista, s’inizieranno a percepire le tensioni che stanno alla base di questa goffa e stentata impresa teatrale. Come in “Che Disastro Di Commedia” le porte non si apriranno, gli oggetti di scena scompariranno per ricomparire altrove, gli effetti sonori saranno inevitabilmente anticipati o ritardati. Gli attori, impegnati in ruoli multipli, combatteranno ancora una volta contro inconvenienti tecnici e non ricordando le battute, intrappoleranno gli altri in “loop” esasperanti. Assistendo alla produzione di Peter Pan, capiremo in pochi minuti che anche questo show è miseramente destinato a fallire. “È una commedia con un grande cuore, senza mai un momento di noia. Lo spettacolo è una farsa e la farsa un vero spettacolo. Non importa quali bisticci nel backstage si siano verificati, non importa il caos che hanno scatenato e subito sul palcoscenico; dopo lo spettacolo i nostri attori sono al bar, euforici, congratulandosi l'un l'altro e pianificando la prossima produzione. Non perdono di vista l'amore. È importante ricordare che gli attori di questa piéce non sono ‘cattivi attori’ ma semplicemente vittime delle circostanze; tutto deriva dal loro costante tentativo di continuare, nonostante tutto, e dal loro ottimismo che la fortuna possa girare a loro favore” si legge nelle note di regia. (red)

I D.I.D. AL TEATRO DEI 3 MESTIERI DI MESSINA

Un omicidio, quattro potenziali colpevoli. A teatro, però, l’esito probatorio può trasformarsi in esito metafisico, parimenti rilevante, non meno nodale: chi è la vittima? Siamo del resto tutti colpevoli di qualcosa e innocenti per qualcos’altro. Perché chi ci ha sopravanzato nella fila, chi ci ha fregato il parcheggio, chi ci ha rubato la borsa o la moglie o la vita potrebbe essere chiunque, sebbene l’indiziato più probabile resti il nostro peggior nemico, quello che ogni mattina ci guarda da dentro la cornice dello specchio con tutta la ferocia di cui è capace, ponendoci sempre la stessa domanda: “io chi sono?” Dopo il successo della scorsa estate al Museo Regionale di Messina, arriva la Teatro dei 3 Mestieri di Messina lo spettacolo I D.I.D. (Produzione Ass.Teatro dei 3 Mestieri – Ass. Cult. Teatro Primo) di Giusi Arimatea e Domenico Loddo, con la regia di Christian Maria Parisi. Protagonisti sulla scena gli attori Tino Calabrò, Stefano Cutrupi, Silvana Luppino, Cinzia Muscolino. I D.I.D., che nei prossimi giorni debutterà al Teatro Primo di Villa San Giovanni, sarà in scena ai 3 Mestieri dal 27 al 31 ottobre.  Questo il dettaglio della programmazione: Mercoledì 27 e giovedì 28 Ottobre 2021 ore 21:00. Venerdì 29, sabato 30 e domenica 31 Ottobre 2021 ore 19:00 - Replica ore 21:15. La voce narrante è di Gianfranco Quero,

aiuto regia Giusi Arimate, aregia Christian Maria Parisi disegno luci Guillermo Laurin Salazar scene, costumi Valentina Sofi direttore di produzione Angelo Di Mattia. (red)

DEBORA VILLA AL MANZONI DI MILANO CON GLI UOMINI VENGONO DA MARTE, LE DONNE DA VENERE

Debora Villa torna con lo spettacolo comico “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere”: un monologo irriverente sulla coppia, tratto dal bestseller omonimo di John Grey. L'appuntamento è al Teatro Manzoni di Milano dal 28 al 31 ottobre, una quattro giorni in odore di sold-out segno tangibile della voglia di tornare in Teatro a divertirsi e ridere insieme. "Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere", si presenta come una divertente “terapia di gruppo” collettiva, alla scoperta delle differenze tra i sessi, condotta per la prima volta da un'artista donna. La missione finale della messinscena, è imparare a riconoscere e apprezzare le reciproche differenze di genere, far sparire le incomprensioni e rafforzare il rapporto di coppia. Il tutto, ovviamente, presentato con spregiudicata ironia e abbondanza di risate. E lei, Debora Villa, mattatrice purosangue è l’anima di questo spettacolo. E ora che finalmente tutto sta tornando alla normalità, la vedremo prestissimo su nuovi progetti. (PO / red)

BALLETTO DI MILANO IN CARMEN IN AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI

Appuntamento da non perdere al Teatro Arcimboldi Milano con CARMEN mercoledì 3 novembre 2021 alle ore 21:00, recupero delle date precedentemente annunciate e sospese a causa del Covid-19 del 4 e 5 aprile. (I biglietti già acquistati rimangono validi per la nuova data.) Carmen e il Destino sono i protagonisti assoluti di questa Carmen, fedele alla novella di Prosper Mérimée e all’opera di Georges Bizet: conduce la vicenda sin dalla prima scena un ammaliante faccia a faccia tra la gitana simbolo di seduzione e femminilità e l’inquietante figura che rappresenta il Destino. È infatti il Destino a mettere sulla strada di Carmen prima Don Josè e poi Escamillo, a svelarsi man mano attraverso i simboli delle carte (l’amore, il tradimento, la morte), ad armare la mano di Don Josè e, nel finale, a portare Carmen con sè. Don Josè, il torero Escamillo e Micaela sono gli altri interpreti principali di questo balletto ricco di coreografie coinvolgenti, dalla celeberrima Habanera, agli appassionati pas de deux, alle tante e vivaci danze d’assieme di Gitani, Soldati e Sigaraie realizzate sulle stupende musiche di Georges Bizet.(PO / red)

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