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ZAN (PD): SI’ A MODIFICHE
MA NO STRAVOLGIMENTI

“Salvini e Meloni ritirino la proposta di non procedere all'esame degli articoli del ddl Zan, tolgano dal tavolo la tagliola con cui vogliono ammazzare la legge”. Lo afferma Alessandro Zan, il deputato dem e attivista Lgbt da cui il disegno di legge contro l'omotransfobia prende il nome, in una intervista a Repubblica, alla vigilia del voto in aula di domani. “Modifiche sì, ma non al ribasso, non va stravolta la legge. Non ritengo si possa rinunciare all'identità di genere. Sull'educazione nelle scuole, vedremo” aggiunge. Zan, a cui è stato affidato dal segretario dem, Enrico Letta, l’incarico di aprire un dialogo con la destra sul disegno di legge, sottolinea: “Letta è stato chiaro. Abbiamo bisogno di portare a casa la legge ormai in piedi da due anni, passata da un rinvio all'altro. Il ddl Zan ha subito una infinità di stop and go e il tempo a disposizione non è infinito. Abbiamo tra poco la legge di Bilancio, che terrà il Parlamento impegnato, e quindi l'elezione del Capo dello Stato. Perciò dobbiamo esplorare tutti i tentativi per arrivare ad avere una legge contro i crimini d'odio, così come c'è in tutti i Paesi europei, tranne che in Italia”. Intanto, spiega, “ho mandato una mail per incontrare tutti i capigruppo della maggioranza al più presto, prima del voto” e precisa che la richiesta presentata da Lega e Fratelli d'Italia di votare il passaggio all'esame degli articoli mercoledì “è una tagliola che, se approvata, farebbe morire la legge. Faccio innanzitutto un appello alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati per evitare il voto segreto su questo. Si tratta di un voto procedurale e ciascuna forza politica ci metta la faccia”, “il Pd apre al dialogo, ma non per stravolgere o svendere la legge. Si tratta di capire se ci sono punti comuni che possano consentire l'approvazione immediata del ddl al Senato e il via libera entro la fine dell'anno nell'ulteriore lettura necessaria alla Camera. Il ddl Zan è stato approvato alla Camera nel novembre scorso grazie a una serie di mediazioni, ma senza ledere la dignità delle persone vittime di discriminazione. L'obiettivo è di costruire una buona legge efficace contro i crimini d'odio. Da questo non possiamo indietreggiare”. (26 OTT - red)

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