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direttore Paolo Pagliaro

BRASILE, LA CPI APPROVA
LE ACCUSE A BOLSONARO

Con sette voti favorevoli e quattro contrari, la commissione parlamentare d’inchiesta (Cpi) brasiliana chiamata a valutare il comportamento del governo federale nella gestione dell’emergenza sanitaria, ha raccomandato l'incriminazione del presidente Jair Bolsonaro per nove reati, tra cui quello di “crimine contro l'umanità”. Dopo decine di udienze, spesso caratterizzate da testimonianze struggenti, la Cpi ha accusato l’esecutivo ultraconservatore guidato da Bolsonaro di aver “deliberatamente esposto” i brasiliani alla “contaminazione di massa”. La commissione ha redatto un fascicolo di quasi 1.200 pagine nel quale Bolsonaro e il suo entourage vengono accusati anche di “prevaricazione”, “ciarlataneria” e “istigazione a delinquere”.

Dopo il voto, i parlamentari hanno osservato un minuto di silenzio in omaggio agli oltre 606.000 brasiliani morti di Covid.

Nel mirino della Cpi, oltre al presidente, anche altre 80 persone tra cui diversi ministri, ex ministri, dirigenti d’azienda nonché i tre figli maggiori di Bolsonaro, tutti funzionari dello Stato.

Va sottolineato che la Cpi non ha i poteri per andare oltre la denuncia dei presunti reati e adesso le sue conclusioni verranno trasmesse separatamente, a seconda dei differenti ambiti toccati, ai diversi organi inquirenti. Nel caso dei sospetti sollevati nei confronti di Bolsonaro, la commissione dovrà consegnare le sue risultanze al procuratore generale della Repubblica, Augusto Aras, unico a poter eventualmente far scattare la procedura d’impeachment per il presidente, del quale però è uno stretto alleato. Inoltre, Bolsonaro gode di un sostegno in parlamento in grado di disinnescare qualsiasi minaccia nei suoi confronti. Nonostante ciò, il “crimine contro l'umanità” ipotizzato nei confronti di Bolsonaro potrebbe divenire di competenza anche della Corte penale internazionale dell'Aia.

Il presidente brasiliano - contrario al vaccino, al pass sanitario e la cui popolarità è ai minimi storici – ha più volte ribadito negli ultimi giorni di non sentirsi “colpevole di assolutamente nulla”. “Sappiamo di aver fatto la cosa giusta fin dall'inizio”, ha anzi rilanciato con forza. (27 OTT - deg)

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