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direttore Paolo Pagliaro

MANOVRA: ORE CALDE,
TENSIONE CON SINDACATI

MANOVRA: ORE CALDE, <br> TENSIONE CON SINDACATI

Ore calde, anzi caldissime in vista della manovra che dovrebbe arrivare domani sul tavolo del Consiglio dei ministri. "L'incontro non è andato bene": sintesi migliore non poteva essere tratta dal segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, i ministri e i sindacati. Un nodo critico quello legato alle pensioni, su cui, ha aggiunto Bombardieri, ci sono “solo 600 milioni. Non ci sono risposte sulla riforma complessiva necessaria”. In sostanza, la posizione del governo è che si tornerà gradualmente al sistema ordinario delle pensioni disegnato dalla legge Fornero, senza alcuna riforma complessiva del sistema come quella auspicata dai sindacati. Ma non è il solo punto su cui la distanza è ampia: “Non è accettabile – ha detto sempre al termine dell’incontro il numero uno della Cgil Maurizio Landini - che il lavoro che è stato creato in questi mesi sia un lavoro precario. Siamo in presenza di contratti a termine la cui durata è qualche mese. Siamo in presenza di lavoro somministrato, siamo in presenza di lavoro intermittente e di lavoro a chiamata”. E l’avvertimento: “Se giovedì il governo confermerà questa impostazione nei prossimi giorni valuteremo iniziative unitarie di mobilitazione". Sulla stessa linea il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: "Intanto abbiamo posto una questione di metodo. Questa legge di Stabilità rischia di andare avanti con grandi insufficienze e squilibri, per effetto del mancato dialogo e confronto con le parti sociali". Il governo, però, sembra voler tirare dritto: nelle prossime ore si potrebbe riunire la cabina di regia, mentre Draghi dovrebbe incontrare il leader della Lega Matteo Salvini e quello M5S Giuseppe Conte. (Roc) ///  

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