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direttore Paolo Pagliaro

DRAGHI: UN G20 DI SUCCESSO
SOGNI MANTENUTI VIVI

“Non è stato facile raggiungere questo accordo: è stato un successo, grazie agli sherpa”. Così il presidente del Consiglio Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del G20. “Sul clima – spiega Draghi - per la prima volta i Paesi del G20 si sono impegnati a mantenere  a portata di mano l’obiettivo di contenere il riscaldamento climatico entro 1,5 gradi con una serie di azioni immediate e a medio termine. La situazione prima era quella di Parigi, dove si diceva che bisognava contenere entro 2 gradi oppure 1,5. Ora con questo comunicato, per la prima volta, tutti i Paesi del G20 riconoscono la validità scientifica dell’obiettivo di un grado e mezzo. E si impegnano con un linguaggio abbastanza significativo a contenere le loro emissioni in modo da raggiungere o comunque non perdere di vista questo obiettivo”. “Per quanto riguarda la neutralità del carbone e delle emissioni di anidride carbonica -  aggiunge il premier - prima non c’era nessun impegno collettivo, mentre ora si parla di raggiungere questo obiettivo entro o intorno al 2050 e questo comporta anche evidentemente un progresso prima non previsto”. Draghi ricorda inoltre “la promessa di dare 100 miliardi di dollari l’anno ai Paesi più poveri per il clima. I Paesi del G20 sono molto vicini a raggiungere questo obiettivo, siamo intorno a 82-83 mld , la Francia e noi pensiamo di poter usare una parte dei diritti speciali di prelievo per colmare la parte restante . L’Italia ha annunciato oggi il proprio stanziamento di 1,4  miliardi di dollari ogni anno per 5 anni, in totale 7 miliardi”. Il premier sottolinea inoltre che “Papa Bergoglio è un alleato non solo del G20 ma su tutto ciò che concerne il clima e la conservazione della terra. Il G20 nelle nostre limitate possibilità è andato incontro a questa direzione, da tutti gli interventi traspariva l’urgenza, la necessità e consapevolezza che tutto ciò che si fa su questo fronte è fatto per le future generazioni”.  

ALTRI TEMI. “E’ diminuita negli ultimi anni capacità di lavorare insieme ma è cambiato qualcosa in questo vertice che mi rende fiducioso sulla possibilità di affrontare sfide epocali:  Covid 19, clima, salute, disuguaglianze di genere e di reddito. Sfide che non possiamo vincere da soli”. Tra i risultati ottenuti, il premier ricorda “la riforma del sistema di tassazione internazionale affinché tutte le società paghino la giusta quota di tasse, un risultato inseguito per decenni e mai raggiunto. Abbiamo superato il protezionismo nei prodotti sanitari, assicurato più vaccini per i poveri del mondo e abbiamo intensificato i legami tra finanza e salute, necessari per prevedere le pandemie. E abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa”. Sull’Afghanistan, infine, “l’Ue ha preso la guida dopo il disastro, con 1 mld di aiuti per una crisi umanitaria che ancora non si percepisce nelle dimensioni”.

IL BILANCIO- “Siamo orgogliosi – afferma Draghi - di questi risultati ma siamo solo all’inizio: la crisi sanitaria, climatica, la povertà globale, la malnutrizione, le disuguaglianze di genere e di reddito richiedono un’azione più forte di quella che abbiamo intrapreso finora: è un summit di successo, come ha detto Biden, nel senso che siamo riusciti a mantenere vivi i nostro sogni , a impegnarci a ulteriori stanziamenti giganteschi di denaro, a ulteriori  promesse si riduzione e questo è un successo perché sembrava che soprattutto negli ultimi mesi i Paesi emergenti non avessero alcuna intenzione di prendere altri impegni, ma ricordiamo che il giudizio finale come ci ricordano gli attivisti e soprattutto i più giovani tra loro viene formulato sulla base di quello che noi facciamo e non quello che noi diciamo. C’è stato un impegno collettivo a essere più concreti e più seri”. (Roc – 31 ott)

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