Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

IL MILITE IGNOTO
TORNA A TERMINI

"L’ombra sua torna ch’era dipartita", allora come oggi. E' il verso dantesco iscritto sul carro ferroviario che da Aquileia a Roma Termini trasportò la bara del Milite Ignoto dal 29 ottobre al 2 novembre del 1921, prima dell'inumazione all'Altare della Patria il 4 novembre. La salma anonima venne scelta tra 11 da Maria Bergamas, vera "Mater dolorosa" della Nazione, madre di un fante disperso nel 1917, nel corso di una solenne cerimonia tenutasi nella Basilica aquileiese il 28 ottobre 1921: simbolo della morte e del lutto di massa che la Grande guerra aveva portato con sé. "Il treno lasciava una scia di profumi – scrisse il Corriere della Sera nella cronaca del 30 ottobre 1921 – i 17 vagoni erano carichi di cento e cento corone offerte dai comuni e dai sodalizi. Aeroplani militari fendevano l’aria annunziando alle popolazioni, in attesa da ore, l’arrivo del convoglio. Dove il treno passava rapido, gruppi fermi ai passaggi a livello salutavano agitando i fazzoletti. Pareva che salutassero un essere caro tanto atteso". In un intreccio di anniversari significativo per la nostra storia nazionale, allora ricorrevano i 600 anni della morte di Dante: oggi invece cento in più, quando il treno della memoria realizzato dalla Fondazione Ferrovie dello Stato è arrivato al primo binario dello scalo ferroviario romano poco dopo le 11, avendo ripercorso le principali tappe compiute dal convoglio di un secolo fa, dopo essere partito lo scorso 29 ottobre dai binari di Cervignano Aquileia.   

FERRARIS E GUERINI. "Da sempre le Ferrovie italiane hanno avuto una funzione determinante nella costruzione dell'unità nazionale, dando un contributo all'unità materiale del Paese attraverso la riconnessione dei territori e la ricomposizione dei legami tra le comunità" ha sottolineato l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, mentre il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha spiegato: "Il treno che oggi è giunto a Roma ha compiuto un viaggio straordinario, che ha attraversato in questi giorni il nostro Paese.  Un viaggio che ricorda i valori di solidarietà e di amore per il proprio Paese che il Milite Ignoto rappresenta. È il modo migliore per celebrare e avvicinarci al 4 novembre, la Giornata dell'unità nazionale e delle forze armate. Credo che il sentimento di unità che si manifestò cento anni fa nel viaggio del Milite ignoto sia un sentimento ancora presente negli italiani, nella loro volontà di costruire insieme il futuro, di ripartire dopo le drammatiche esperienze dei mesi scorsi dovute alla pandemia, alle quali l'Italia ha risposto con unità e con solidarietà. Gli stessi sentimenti che sono incarnati dal Milite ignoto".

DADONE. Presente anche il ministro delegato per le celebrazioni, la responsabile delle Politiche giovanili Fabiana Dadone: "Io stessa – ha raccontato - indosso con affetto e con riconoscenza la medaglietta commemorativa della Prima guerra mondiale che mi è stata tramandata dal mio bisnonno materno. Per me è un oggetto famigliare, che rievoca sentimenti, emozioni e anche ricordi. Sono memorie individuali che poi diventano collettive, che sembrano lontane nello spazio e nel tempo ma invece, come hanno dimostrato questi giorni di partecipazione, non lo sono affatto". "Con l'auspicio – conclude – che possa continuare ad essere valorizzato questo ricordo su tutto il territorio nazionale anche oltre il 4 novembre, siamo voluti salire anche noi su questo treno, sia idealmente che concretamente, per provare a raccontare la storia del Milite Ignoto soprattutto a quelle generazioni che sono lontanissime dall'Italia di 100 anni fa, alle ragazze e ai ragazzi di oggi, per far sentire loro con forza che non si tratta di una storia che rimane incastonata nel passato ma che invece è vivissima e ha molto da raccontarci e da insegnarci".

FRANCESCHINI. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha invece messo in luce che "le celebrazioni del Milite ignoto chiudono idealmente le celebrazioni per il centenario della Grande guerra, iniziate nel 2015", evidenziando "la necessità di tutelare lo straordinario materiale rotabile della Fondazione Fs" e affermando:  "Il viaggio di allora unì l'Italia, costruì un sentimento di comunità nazionale: ne abbiamo bisogno anche oggi, momenti come questo non sono importanti solo per la memoria ma anche per l'oggi".

IL TRENO. Una locomotiva a vapore Gr. 740, bagagliaio 1926, Carro K, due carrozze “Centoporte”, una carrozza “Centoporte a salone”, un carro “Carnera”, carrozza prima classe “Az 10.000”, carrozza “Grillo”, una carrozza cuccette tipo "1957 T" e locomotiva diesel. Sono questi i materiali del treno storico allestito da Fondazione FS Italiane che ha ripercorso le più importanti tappe (non tutte per motivi di sicurezza) compiute dal convoglio di un secolo fa, ospitando a bordo una mostra commemorativa. Lo scorso 29 ottobre è partito dal primo binario della stazione di Cervignano Aquileia e dopo aver transitato al binario 2 della stazione di Gorizia ha compiuto due soste intermedie, a Udine e a Treviso, prima di arrivare a Venezia Santa Lucia. Sabato 30, alle 4:41 è giunto a Bologna Centrale, dove è rimasto fino alle 23:30. Dal binario 6 ovest, si è rimesso poi in moto verso Firenze Santa Maria Novella, percorrendo l’ottocentesca ferrovia Porrettana. Domenica 31 è rimasto fino alle 21 nella stazione fiorentina, per poi ripartire alle 23:50 alla volta di Arezzo, dove è rimasto fino alle 22:30 di ieri. In serata il viaggio verso Roma, transitando al binario 2 della stazione di Terontola. (Roc – 2 nov)

(© 9Colonne - citare la fonte)