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direttore Paolo Pagliaro

SCHIAFFO ALLA CINA
A TAIWAN 7 POLITICI PE

L’ennesimo spunto di contrasto di una fase particolarmente calda dei rapporti tra la Cina e l’occidente. È destinata a diventarlo, con pochi margini di errore, la visita della delegazione del Parlamento europeo che è giunta questa mattina a Taiwan, con lo scopo dichiarato di rafforzare i legami con l'isola, nonostante gli avvertimenti di Pechino che la considera parte integrante del proprio territorio. In tale ottica, va ricordato, negli ultimi mesi la Cina ha messo in atto una serie di dimostrazioni di forza (tra cui il sorvolo dello spazio aereo taiwanese con i propri aerei da guerra) lasciando intendere l’intenzione di “riappropiarsi” in tempi brevi dell’isola e inducendo il presidente americano Joe Biden a rinnegare per la prima volta “l’ambiguità diplomatica” da sempre seguita dagli Usa, affermando con fermezza l’intenzione di difendere Taiwan in caso di aggressione. È dunque in una simile contingenza che questa mattina il gruppo di sette membri guidato dall'eurodeputato francese Raphael Glucksmann incontrerà il presidente taiwanese Tsai Ing-wen e altri alti funzionari durante una trasferta di tre giorni, come ha reso noto il ministero degli Esteri dell'isola, che ha accolto con toni entusiastici “la prima delegazione ‘ufficiale’ dell'Unione europea”. “Attendiamo con impazienza discussioni fruttuose sulla difesa della democrazia, della libertà, dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani con i nostri partner europei che la pensano allo stesso modo”, ha aggiunto il ministero in un comunicato stampa.

La Cina aveva già avvertito nei giorni scorsi che un’eventuale visita dell’eurocamera a Taiwan “violerebbe gravemente l'impegno dell'Ue nei confronti del principio della 'Unica Cina', danneggerebbe un interesse principale della Cina e minerebbe il sano sviluppo delle relazioni Cina-Ue”.

Raphael Glucksmann, agguerrito critico del regime di Pechino, è stato uno dei cinque politici sanzionati dalla Cina a marzo. “Né le minacce né le sanzioni mi impressioneranno. Mai. E continuerò, sempre, a stare dalla parte di chi lotta per la democrazia e i diritti umani. Quindi nessun dubbio: vado a Taiwan”, ha twittato prima del decollo per l’isola. (3 NOV - deg)

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