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direttore Paolo Pagliaro

EUROPA TORNA EPICENTRO
NUOVO ALLARME COVID

L’Europa deve stare molto attenta e non abbassare la guardia, perché proprio il Vecchio Continente “è tornato a essere l’epicentro della pandemia” di coronavirus “esattamente al punto in cui eravamo un anno fa”. Con l’unica differenza “che oggi sappiamo di più e possiamo fare di più, abbiamo più strumenti e mezzi per mitigare e ridurre i danni alle nostre comunità e società”. L’avviso che spaventa l’Unione Europea, e non solo, viene da Hans Kluge direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, responsabile per l’Europea, che spiega che “la situazione attuale e le allarmanti proiezioni a breve termine dovrebbero spingerci ad agire”. Secondo l’Oms “in definitiva, usciremo da questa pandemia solo se politici, scienziati e pubblico lavoreranno insieme”. L'attuale ritmo di trasmissione nei 53 paesi della regione europea, continua Kluge, “è motivo di grave preoccupazione. I casi di Covid-19 si stanno avvicinando ancora una volta a livelli record, con la variante Delta più trasmissibile che continua a dominare la trasmissione in Europa e in Asia centrale.

La scorsa settimana con quasi 1,8 milioni di nuovi casi e 24.000 nuovi decessi segnalati, l'Europa e l'Asia centrale hanno registrato rispettivamente un aumento del 6% e del 12% rispetto alla settimana precedente. Nelle ultime 4 settimane l'Europa ha registrato un aumento di oltre il 55% dei nuovi casi”. E tra l’altro, dopo una stagione in cui i più colpiti erano stati i giovani, ora “vediamo tendenze crescenti in tutte le fasce d'età, ma quello che più preoccupa è il rapido aumento dei gruppi di popolazione più anziana: questo si sta traducendo in più persone con malattie gravi e morte. Attualmente il 75% dei casi mortali riguarda persone di età pari o superiore a 65 anni”. Di questo passo, “mantenendo questa traiettoria rischiamo di avere un altro mezzo milione di vittime nella Regione da qui al prossimo febbraio”. Ma perché, si chiede Kluge, l’Europa ha registrato un aumento dei casi per quattro settimane consecutive? “Ci sono due ragioni: il primo è una copertura vaccinale insufficiente”, l’altro, “l'allentamento della sanità pubblica e delle misure sociali I paesi della regione europea sono tuttavia in varie fasi del roll-out della vaccinazione. In media, solo il 47% delle persone nella regione europea ha completato una serie completa di vaccinazioni. Mentre 8 paesi hanno ormai superato il 70% di copertura, in due il tasso rimane al di sotto del 10%”.

(© 9Colonne - citare la fonte)