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direttore Paolo Pagliaro

Nell’anno del Covid
cresce la diaspora

Nell’anno del Covid <br> cresce la diaspora

di Paolo Pagliaro

Visto con la lente della demografia, il nostro è un Paese in cui la popolazione autoctona tramonta inesorabilmente e la popolazione immigrata non aumenta più. Le uniche Italie che crescono sono quella che ha messo radici fuori dai confini nazionali e quella dei cosiddetti nuovi italiani, che poi non sono per niente nuovi, essendo stranieri che vivono qui da oltre10 anni e hanno quindi acquisito il diritto alla cittadinanza. Questo raccontano il Rapporto Italiani nel Mondo, presentato oggi, e i dati recentemente resi noti dell’Istat.
Il 2020 è stato l’anno della pandemia e quindi dello stop alla mobilità. Ciononostante, gli iscritti all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero sono aumentati del 3%, e oggi sono 5 milioni e 600 mila, un po’ meno del 10% degli oltre 59 milioni di italiani residenti in Italia. E mentre l’Italia ha perso 380 mila residenti sul suo territorio, ne ha guadagnati 170 mila all’estero.
I 75 autori del Rapporto che Delfina Licata ha curato per la fondazione Migrantes propongono una descrizione dettagliata di questa diaspora. Ci sono i giovani medici specializzandi che in Italia guadagnano 1.600 euro al mese dovendo pagarne 700 di tasse universitarie, e per questo sono emigrati a Berlino o a Zurigo dove- accolti a braccia aperte - guadagnano il doppio o il triplo e non devono più dipendere da mamma e papà. Ma ci sono anche le migliaia di pensionati che si trasferiscono all’estero alla ricerca di benefici climatici o fiscali.
A fronte di questo esodo, l’anno scorso ci sono stati 131 mila stranieri, perlopiù extracomunitari, che hanno acquisito la cittadinanza italiana, segno di un processo di integrazione che neppure il Covid è riuscito a interrompere.

(© 9Colonne - citare la fonte)