Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

L’informazione
è un bene pubblico

L’informazione <br> è un bene pubblico

di Paolo Pagliaro

Nel Regno Unito il governo aiuta i giornali finanziandone l’innovazione e sostenendoli con la pubblicità istituzionale. In Francia lo Stato si fa carico dei costi di distribuzione, ma versa anche 135 milioni l’anno all’agenzia d’informazione France Press. In Germania una legge federale ha stanziato 220 milioni per incentivare la trasformazione digitale di giornali ed emittenti, poi ha trasferito la competenza ai Länder Ci sono esenzioni dall’Iva e tariffe postali agevolate in Norvegia, e Danimarca mentre la Svezia copre fino al 30% dei costi operativi dei quotidiani cartacei e digitali. La Finlandia supporta l’informazione primaria, cioè le agenzie di stampa che non possono guadagnare né con le vendite in edicola né con la pubblicità, ma che sono alla base di tutto il sistema.
Dopo anni di polemiche contro l’informazione assistita dallo Stato, scopriamo che in tutta Europa l’industria editoriale è sopravvissuta alla crisi e ai lockdown anche in virtù dei contributi pubblici. E lo scopriamo grazie a un dossier pubblicato oggi dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria di Palazzo Chigi. Il documento, che si può consultare on line, mette a confronto i provvedimenti a favore dell’editoria adottati in otto diversi paesi europei. Misurate in rapporto alla popolazione e al Pil, le risorse impiegate a favore dell’editoria collocano l’Italia al penultimo posto.
Il senatore Giuseppe Moles, a cui Draghi ha affidato la delega per l’editoria, nella prefazione cita il Nobel Joseph Stiglitz secondo il quale “l’informazione è un bene pubblico e in quanto tale ha bisogno del sostegno pubblico”.

(© 9Colonne - citare la fonte)