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direttore Paolo Pagliaro

Disconnessi
e contenti

Disconnessi <br> e contenti

di Paolo Pagliaro

I 3800 dipendenti di Michelin Italia potranno svolgere da casa il 60% del loro lavoro. Il contratto aziendale appena firmato prevede che, dopo le 6 o 7 ore previste,  avranno  diritto alla disconnessione, cioè a staccare la spina senza dover ricevere o rispondere a e-mail, chiamate e messaggi  di capi, colleghi, fornitori  o clienti.

Il diritto alla disconnessione è previsto anche dall’accordo integrativo che disciplina il lavoro agile dei dipendenti di Generali e di altre aziende del settore assicurativo e bancario, ma soprattutto figura nelle linee guida del ministro Brunetta per lo smart working degli statali.
In un’epoca in cui una quota significativa della vita sembra essersi  trasferita in rete -  e Facebook vorrebbe che vi si trasferisse tutta – ecco dunque che  lockdown e quarantene con il corollario del lavoro domestico aiutano a riscoprire il  valore dell’off-line.
C’è chi pensa che il diritto alla disconnessione non si concili con la globalizzazione e con il lavoro regolato da  fusi orari diversi. E c’è invece chi segnala l’importanza di questa garanzia “di nuova generazione” .  E’ il caso della rivista Lavoro Diritti Europa, diretta dall’ex presidente del tribunale del Lavoro di Milano, Pietro Martello.  Sull’ultimo numero i giuslavoristi segnalano come la rivoluzione digitale stia cambiando i rapporti fra le parti e spianando la strada all’affermarsi di nuovi diritti, tra i quali c’è appunto  quello di spegnere lo smartphone.

(© 9Colonne - citare la fonte)