di Paolo Pagliaro

Dodici mesi fa, il 13 febbraio, giurava il Governo Draghi. La maggioranza assoluta degli italiani, il 53%, promuove il suo primo anno di lavoro; di parere diverso è il 37%. È il dato che emerge dal sondaggio condotto nelle ultime 24 ore, dall’Istituto Demopolis, Dopo un anno a Palazzo Chigi, la fiducia nel premier resta alta, pur riducendosi leggermente rispetto all’autunno. Nel giorno dell’incarico, nel febbraio 2021, a fidarsi di Draghi era il 54%; l’evoluzione del trend ha toccato poi il 65% in marzo e il 62% in novembre, per attestarsi oggi al 58%.   La fiducia in Draghi - secondo l’Istituto diretto da Pietro Vento - si differenzia in base alla collocazione politica degli intervistati, superando l’80% tra chi vota il Partito Democratico e Forza Italia. Si riduce al 56% tra gli elettori della Lega e al 54% tra quanti votano  Movimento 5 Stelle; si abbassa al 35% tra i simpatizzanti di Fratelli d’Italia. Tra i partiti minori, i più entusiasti di Draghi sono gli elettori di Italia Viva e di Azione, con un giudizio positivo che sfiora il 90%; i più critici sono quelli  che votano Sinistra Italiana.
Facendo il bilancio del primo anno, 3 italiani su 4 promuovono il governo  per il piano di vaccinazioni contro il Covid. Altri punti di forza del governo Draghi sono l’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, la politica estera e i rapporti con l’Europa; le misure per la ripresa economica.
 Su altri temi la valutazione dell’opinione pubblica è invece di segno più critico. Appena un terzo giudica sufficienti le politiche del Governo Draghi per il lavoro e l’occupazione; secondo il 60% è carente il potenziamento della sanità pubblica. Il 53% giudica insufficiente l’impegno contro le disuguaglianze.  Ma, in questo frangente – spiegano i ricercatori di Demopolis – l’urgenza è quella di contenere l’inflazione e i costi dell’energia: secondo 2 intervistati su 3 si sta facendo ancora poco.