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direttore Paolo Pagliaro

La battaglia
delle Generali

La battaglia <br> delle Generali

di Paolo Pagliaro

Un mese di guerra ha portato a una sostanziale paralisi dei lavori di Camera e Senato.  Dalla delega fiscale al nuovo Csm, dalla legge elettorale alle concessioni balneari, è tutto fermo.
Tra i pochi organismi che viaggiano a pieni giri c’è la commissione bicamerale sulle banche presieduta dalla pentastellata Carla Ruocco.  Indagare sulle banche è una delle attività preferite dal Parlamento. Nel 2015 ci fu un’indagine conoscitiva che si occupò di vigilanza e crediti deteriorati. Nel 2016 ci fu un’altra indagine, questa volta sulla scarsa redditività degli istituti. Nel luglio del 2017 fu istituita la commissione sulle crisi bancarie. Si discusse soprattutto di Banca Etruria e il disaccordo fu tale che alla fine le relazioni furono ben quattro. Dal 2020  c’è la nuova commissione che non nasce da un’emergenza ma stabilisce cammin facendo la propria agenda.  
Ora la commissione ha deciso di prendere posizione nello scontro di potere in corso per il controllo del Gruppo Generali,  la seconda società italiana per fatturato, la  quarta  compagnia  europea per  capitalizzazione di borsa. L’assemblea sarà il 29 aprile, i contendenti sono Mediobanca, azionista di riferimento, e Francesco Gaetano Caltagirone che aspira a prenderne in posto. Ieri Carla Ruocco ha inviato all’amministratore delegato delle Generali, Philippe Donnet, il manager che Mediobanca intende confermare, un perentorio invito a comparire per dar conto della gestione e dei progetti.  Per protesta contro l’ingerenza della politica in una disputa tra privati  si è dimesso il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin.   Carlo Calenda ha accusato la Ruocco di confondere l’Italia col Venezuela.   Il clima si arroventa, in ballo c’è il controllo di una società che gestisce asset per 682 miliardi.  

(© 9Colonne - citare la fonte)