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direttore Paolo Pagliaro

Il gas o la pace?
Meglio il gas

di Paolo Pagliaro

A Draghi che chiede se preferiamo il condizionatore acceso o la pace, c’è il rischio che venga data la risposta più sgradita. Dopo 50 giorni di guerra in Ucraina, tra gli italiani crescono infatti le preoccupazioni per il peggioramento della situazione economica. Da un’indagine Demopolis condotta nelle ultime 24 ore risulta che i timori più diffusi riguardano l’incremento delle bollette di gas ed energia, il costo dei carburanti; l’aumento dei prezzi della spesa alimentare e dei beni di prima necessità., la riduzione del potere d’acquisto causata dall’inflazione.
C’è un ampio consenso sulle iniziative di Draghi per diversificare l’import del gas, partendo dall’accordo con l’Algeria. Ma il 48%, pur giudicandole utili, le ritiene ancora insufficienti.
Il 40% del gas che consumiamo arriva da Mosca e la grande maggioranza degli italiani non sembra disposta a farne a meno. Secondo il 66% degli intervistati da Demopolis occorre mantenere l’importazione del gas russo fino a quando non saranno attivati canali alternativi di approvvigionamento. Appena un terzo condivide l’ipotesi di bloccare l’import, accettando il razionamento per famiglie ed imprese.
Con la guerra, spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento, sono rapidamente cambiate le attese degli italiani sul futuro economico del Paese: a gennaio i pessimisti erano il 19%, adesso il 53% degli intervistati immagina che la situazione economica tenderà a peggiorare. E’ andato disperso quel tesoretto di fiducia che si era accumulato con l’attenuarsi dell’emergenza covid. Ora la percentuale di italiani fiduciosi nella ripresa è tornata bassa come nei mesi del lockdown.

(© 9Colonne - citare la fonte)