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Donne, Sereni: prime vittime delle guerre, ma risorsa per pace

Roma, 11 mag - "Dobbiamo partire dalla realtà, che ci pone davanti agli occhi due fattori importantissimi. Prima di tutto le donne sono le prime vittime perché devono fuggire dalle guerre, perché in caso di carestie devono gestire la povertà della loro famiglia, perché la violenza di genere nelle guerre rappresenta sempre un'arma in più per gli aggressori. Quindi le donne sono le prime vittime e vanno protette, la protezione umanitaria delle donne deve costituire un'attenzione prioritaria ed è quello che il governo italiano sta facendo, sia in Afghanistan sia in Ucraina e negli altri teatri di crisi". Così la viceministra degli Esteri Marina Sereni, a margine del meeting internazionale promosso presso il ministero della Cultura dal W20, gruppo ufficiale del G20 sulla parità di genere, in vista prossimo Summit dei 20 grandi della Terra che si terrà a settembre in Indonesia. “Donne e futuro. Combattere la discriminazione femminile per il giusto ruolo delle donne nella società” il titolo dell'evento, con ospiti italiani e internazionali e testimonianze dirette delle violenze e discriminazioni di cui sono vittime le donne, dall'Afghanistan all'Ucraina. "Al tempo stesso - aggiunge Sereni - le donne sono una grande risorsa, perché quando vengono coinvolte nei processi di mediazione, di riconciliazione, di negoziazione dentro i conflitti poi la pace si raggiunge in modo sempre più duraturo e più stabile, in quanto sono espressione più delle comunità che non del potere". "Quindi - conclude la viceministra - il coinvolgimento delle donne è un punto fondamentale, l'Italia sostiene la risoluzione 1325 delle Nazioni Unite 'Donne, pace e sicurezza' concretamente, con un piano di azione anche con una rete di mediatrici per Paesi del Mediterraneo che intervengono in molte aree di conflitto". (PO / Roc) ////

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