Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

LAVROV: L'OCCIDENTE
CI HA DICHIARATO GUERRA
KIEV: NEGOZIATI SOSPESI

18.07 - ZELENSKY SENTE MACRON: PUNTO SU OSTILITA’, NEGOZIATI E ADESIONE UE

“Ho appena terminato una lunga e significativa conversazione telefonica con il presidente Macron. Gli ho fatto il punto sul corso delle ostilità, l'operazione di salvataggio dei militari dall'Azovstal e la visione delle prospettive del processo negoziale. Ho sollevato anche la questione dell'approvvigionamento di carburante in Ucraina. Abbiamo anche discusso del sostegno alla difesa da parte della Francia, della preparazione del sesto pacchetto di sanzioni, dei possibili modi per esportare i prodotti agricoli ucraini. Discussione sostanziale anche sulla nostra domanda per lo status di candidato all'adesione all'UE”. Così su Twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

17.44 - VON DER LEYEN: TRA UE E USA COOPERAZIONE ESEMPLARE SU SANZIONI

“Buon incontro con la segretaria statunitense al Tesoro, Janet Yellen. Abbiamo discusso del sostegno all'Ucraina a breve e lungo termine con il pacchetto ricostruzione della Commissione europea. Tra UE e USA c’è una cooperazione esemplare sulle sanzioni contro la Russia”. Così su Twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

15.38 - CORTE PENALE INTERNAZIONALE INVIA SQUADRA FERENSE IN UCRAINA PER INVESTIGARE SU CRIMINI DI GUERRA

La Corte Penale Internazionale ha annunciato il dispiegamento della squadra forense e investigativa in Ucraina per indagare sui crimini di guerra. La squadra sarà composta da 42 investigatori.

14.49 - PUTIN: SANZIONI UE DOVUTE A PRESSIONI USA

Le sanzioni UE nei confronti della Russia sono state varate subendo “la pressione degli Stati Uniti” ma portando “danni alle loro stesse economie". Così il presidente russo Vladimir Putin durante una riunione con i responsabili del settore energetico. Putin ha anche ribadito che, nel caso di embargo al petrolio russo, "l'Europa sarà la regione con il prezzo dell’energia più alto”.

14.44 - FINLANDIA: OK DAL PARLAMENTO AD ADESIONE NATO

Il Parlamento finlandese ha votato a favore dell'adesione alla Nato. Larga maggioranza, con 188 voti a favore e 8 contrari.

14.20 - BORRELL: SU ADESIONE SVEZIA E FINLANDIA NATO SAPRA’ SUPERARE OBIEZIONI TURCHIA

"Sono certo che, nella loro richiesta di adesione alla Nato, Svezia e la Finlandia riceveranno forte da tutti i Paesi membri, perché la loro adesione aumenterebbe la sicurezza e ci renderebbe più forti". Così l'Alto Rappresentante UE Josep Borrell a margine della riunione dei ministri della Difesa UE. “So che la Turchia ha avanzato qualche obiezione ma la Nato saprà superarla”, ha aggiunto. 

14.01 - LA CONFERMA DI PODOLYAK: NEGOZIATI SOSPESI

Arrivano conferme allo stop sul processo negoziale dai media ucraini. Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente Zelensky, ha dichiarato all’agenzia ucraina Unian che il processo negoziale è sospeso”.

13.55 - DOMANI AL VIA MISSIONE MONS. GALLAGHER IN LUOGHI CONFLITTO

Da domani monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati del Vaticano, inizierà la missione in Ucraina per visitare i luoghi colpiti dalla guerra. Lo ha annunciato su Twitter la Segreteria di Stato vaticana.

13.18 - LA RUSSIA SI RITIRA DAL CONSIGLIO DEGLI STATI DEL MAR BALTICO

La Russia si ritira dal Consiglio degli Stati del Mar Baltico (CBSS), “ma ciò non influirà sulla sua presenza nella regione”, ha affermato il ministero degli Esteri russo. “In risposta ad azioni ostili, il ministro degli Affari esteri della Federazione Russa S.V. Lavrov ha inviato un messaggio ai ministri dei paesi membri della CBSS, all'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nonché al segretariato di il Consiglio di Stoccolma con una notifica di ritiro dall'organizzazione. Allo stesso tempo, l'Assemblea federale della Federazione russa ha deciso di ritirarsi dalla Conferenza parlamentare del Mar Baltico”, si legge nel comunicato pubblicato sul sito web del ministero degli Esteri.

13.08 - VERESHCHUK: NON VOGLIAMO LASCIARE LA CRIMEA ALLA RUSSIA

“Noi non vogliamo lasciare la Crimea alla Russia. Noi siamo d’accordo con Stoltenberg. Noi dobbiamo avere le armi e le motivazioni. La Crimea è anche negli interessi della Nato per controllare il Mar Nero. Io spero che noi insieme con la Nato e con i Paesi dell’Ue faremo tornare la Crimea nell’Ucraina”. Queste le parole di Iryna Vereshchuk, Vice Premier ucraina, ad Agorà Extra Rai Tre, condotto da Senio Bonini, sulla Crimea.

11.58 - VERESHCHUK: DOBBIAMO RICEVERE LE ARMI, I PACIFISTI DOVREBBERO INFORMARSI MEGLIO

“L’Ucraina deve ricevere le armi. I pacifisti e le persone che pensano che il pacifismo potrebbe risolvere il problema dovrebbero informarsi del punto di vista dei russi. Il 75% dei russi pensa che Varsavia debba essere bombardata, anche Tallin e Bucarest”. Queste le parole di Iryna Vereshchuk, Vice Premier ucraina, ad Agorà Extra Rai Tre, condotto da Senio Bonini, sul dibattito sull’invio delle armi all’Ucraina che si sta svolgendo in questi giorni in Europa.


11.57 - VERESHCHUK: SULL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO L’EUROPA DEVE ESSERE PIÙ UNITA

“Mi sembra che davanti a una minaccia del genere l’Europa debba essere più unita. Gli altri Stati dell’Europa devono aiutare l’Ungheria a capire che solo la solidarietà e l’embargo può fermare la guerra”. Queste le parole di Iryna Vereshchuk, Vice Premier ucraina, ad Agorà Extra Rai Tre, condotto da Senio Bonini, sull’embargo del petrolio russo.


11.50 - VERESHCHUK: PROSEGUE OPERAZIONE UMANITARIA ALL’AZOVSTAL

L'Ucraina sta lavorando alle prossime fasi dell'operazione umanitaria tesa all’evacuazione degli occupanti dell’Azovstal. La vicepremier Iryna Vereshchuk, su Telegram. Ha infatti reso noto che “nel tentativo di salvare ulteriori vite umane, di salvare vite umane, 52 dei nostri militari gravemente feriti sono stati evacuati ieri. Dopo che le loro condizioni si saranno stabilizzate, li scambieremo con prigionieri di guerra russi. Stiamo lavorando alle prossime fasi dell'operazione umanitaria. Se Dio vuole, andrà tutto bene”. L'evacuazione dei difensori ucraini dall'impianto siderurgico dell’Azovstal è iniziata il 16 maggio. 53 militari gravemente feriti sono stati portati in una struttura medica a Novoazovsk, altri 211 sono stati evacuati attraverso il corridoio umanitario fino a Olenivka e poi riportati nel territorio controllato dall'Ucraina attraverso una procedura di scambio di prigionieri.

11.31 - ZELENSKY: COLLOQUIO PRODUTTIVO CON SCHOLZ

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy ha reso noto su Twitter di aver avuto un colloquio definito “produttivo” con il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Abbiamo discusso della situazione in prima linea, dell'ulteriore pressione sulla Russia, dell'aumento delle sanzioni, delle prospettive di pace. Apprezziamo il supporto tedesco, compreso quello difensivo. Contiamo su un'ulteriore assistenza tedesca nel percorso dell'Ucraina verso la piena adesione all'Ue” ha scritto Zelensky su Twitter.

11.20 - LAVROV: LONDRA E WASHINGTON GUIDANO NEGOZIATORI KIEV

Washington e in particolare Londra stanno “guidando” il gruppo negoziale ucraino sull'operazione speciale russa, regolandone la “libertà di manovra”. A sostenerlo, basandosi su una serie di non meglio “informazioni pertinenti” ricevute dalla Russia “attraverso vari canali”, è stato questa mattina il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. Secondo Lavrov, nelle trattative in Turchia erano emersi dei punti negoziali comuni che poi però non sarebbero “stati sostenuti in Occidente” portando all’attuale situazione di stallo.

11.13 - MOSCA: KIEV SI È RITIRATA DAL PROCESSO NEGOZIALE

I negoziati tra Russia e Ucraina non sono in corso, Kiev si è effettivamente ritirata da questo processo. Così questa mattina Andrei Rudenko, vice ministro degli Esteri della Federazione Russa. “No, i negoziati non sono in corso. L'Ucraina si è effettivamente ritirata dal processo negoziale. Non sono in orso in nessuna forma”, ha detto Rudenko ai giornalisti. Il diplomatico ha anche spiegato che “non è stata ricevuta alcuna risposta da Kiev alla bozza di trattato russo”.


11.06 - LAVROV: DI FATTO, L’OCCIDENTE CI HA DICHIARATO GUERRA

Nuovo durissimo attacco del capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, al sostegno occidentale al Kiev. Secondo Lavrov, “nessuno”, in realtà, “ha bisogno dell'Ucraina. L'Ucraina è un materiale di consumo in una guerra totale ibrida con la Federazione Russa. Ora nessuno ne può più dubitare” in quanto tale fatto “è stato annunciato pubblicamente dall’alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, il quale ha affermato pubblicamente che ‘in questa guerra, la vittoria deve essere ottenuta sul campo di battaglia’. Inoltre i presidenti, i primi ministri, i ministri britannici, americani, affermano che ‘non abbiamo il diritto di lasciare che la Russia vinca, la Russia deve essere sconfitta’, ha detto Lavrov. Per il ministro degli Esteri dunque non ci sono dubbi, le nazioni occidentali “Hanno dichiarato guerra, e non tra Ucraina e Russia, ma tra Occidente e Russia”. Lavrov ha quindi affermato che “c'è già un'espressione comune secondo la quale ‘L'Occidente è pronto a combattere all'ultimo ucraino’, e mi sembra un’espressione azzeccata” ha concluso il ministro. (deg)

10.45 - SINDACO LEOPOLI: DANNEGGIATA LA FERROVIA

Nuove informazioni sul bombardamento avvenuto nella notte nella regione di Leopoli, non distante dal confine polacco. Secondo il sindaco della città, Andriy Sadovyi, “in uno dei villaggi del distretto di Yavoriv, un razzo russo ha danneggiato parzialmente l'infrastruttura ferroviaria. Le finestre delle case circostanti hanno avuto i vetri in frantumi. E tutto questo in una zona di 20 km al confine con l'Unione Europea. Questo è stato davvero uno dei più grandi attacchi alla regione di Leopoli in termini di numero di missili. È difficile prevedere cosa accadrà dopo. Mi appello ai cittadini affinché stiano riparati nei rifugi”.


10.25 - “MORTI E MOLTI FERITI” PER MISSILI A NORD DI KIEV

Questa mattina le autorità ucraine hanno divulgato la notizia di una serie di attacchi missilistici russi sul villaggio di Desna nella regione di Chernihiv. Gli attacchi avrebbero causato pesanti perdite secondo il capo dell'amministrazione militare. ”Stamattina i russi hanno lanciato missili contro il villaggio di Desna. Ci sono morti e molti feriti”, ha detto Vyacheslav Chaus su Telegram. L’attacco è stato attuato decisamente al di fuori del teatro di operazione principale che attualmente è quello del Donbass. Desna si trova infatti a circa 60 km dal confine con la Bielorussia, sopra Kiev. Fatto sta che i media ucraini riferiscono che gli attacchi missilistici e di artiglieria russi sono recentemente aumentati in diverse aree di confine. Nella regione nord-orientale di Sumy, il quartier generale dell'esercito ucraino ha segnalato cinque missili sulla città di Okhtyrka: un asilo nido, una mensa, edifici sono stati danneggiati. Almeno tre civili sono rimasti feriti. Il capo dell'amministrazione militare di Sumy ha affermato che i gruppi russi di sabotaggio e ricognizione hanno tentato di attraversare il confine. “C'è stata una battaglia feroce. Sono stati usati mortai, lanciagranate e armi leggere", ha detto su Telegram.


9.55 - MOSCA: ADESIONE SVEZIA E FINLANDIA A NATO CI “LIBERA LE MANI”

Gli Stati Uniti, costringendo Finlandia e Svezia ad aderire alla Nato, stanno dando mano libera alla Russia, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. “Quello che la Finlandia e la Svezia stanno facendo ora sotto la pressione di Washington, e in effetti non i loro popoli, ma le loro forze politiche, scioglie le mani della Russia”, ha detto Zakharova in onda sul popolare programma televisivo Solovyov Live. Secondo Zakharova questo è un passaggio “che dovrà essere ricordato” in quanto rappresenta “Il momento in cui emerge un'altra minaccia alla nostra sicurezza alimentare, alla sicurezza energetica e così via”.


9.05 - PESKOV: OGNI GUERRA FINISCE IN PACE. E NOI VINCEREMO

Roma, 17 mag – Il Cremlino si dice nuovamente “sicuro che la Russia raggiungerà tutti gli obiettivi dell'operazione speciale in Ucraina”. Lo ha affermato questa mattina il portavoce presidenziale Dmitri Peskov secondo il quale “a volte sembra che l'esistenza stessa della Russia risulti irritante all'Occidente nel suo complesso, tanto da sembrare pronti a fare qualsiasi cosa per impedire di perseguire il nosrtro modello di sviluppo nonché di farci vivere nel modo in cui vogliamo”. Peskov ha toccato questo e diversi altri temi intervenendo alla ha detto Peskov, parlando martedì alla maratona educativa “Nuovi Orizzonti”. Ribadendo la narrazione di Mosca sulla crisi ucraina, Peskov ha inoltre affermato che “la Russia ha cercato di avvertire l'Occidente” della necessità di “concordare nuovi principi di sicurezza, ma non siamo stati ascoltati”. “Abbiamo detto all’Occidente che non ci piace quando i suoi missili e le sue armi si avvicinano ai nostri confini, non ci piace quando si espande la Nato. Ne sentiamo il pericolo”, e per questo “abbiamo chiesto di concordare nuovi principi di sicurezza nel nostro continente comune, abbiamo chiesto di concordare il modo per coabitare insieme nel mondo, senza misure di discriminazione nell'economia e nel commercio”. In ogni caso, ha affermato il portavoce del Cremlino, “la Russia ha tutto per far fronte alle attuali difficoltà”. Sul fronte diplomatico, Peskov ha sottolineato che “Ogni guerra finisce in pace”, e che “si farà sentire la voce della Russia” anche se “in Ucraina opera un esercito di società di propalatori di false notizie”. In questo momento, poi, a detta di Peskov, “L'intensità della guerra dell'informazione è senza precedenti”. Ma – a detta del portavoce del Cremlino – il paese è unito in questo momento delicato, come dimostrerebbe il fatto che “Putin sa dove sta guidando il Paese ed è sostenuto da tutte le generazioni”.


8.34 - CINQUE MISSILI RUSSI SU OKHTYRKA (NORD-EST)

Il capo dell'amministrazione militare a Sumy, nell'Ucraina nord-orientale, ha reso noto su Telegram che Okhtyrka è stata bombardata da missili russi durante la notte. “Cinque missili russi sono atterrati su obiettivi civili e hanno causato molti danni. I magazzini hanno preso fuoco. L'onda d'urto ha danneggiato la porta d'ingresso dell'edificio a due piani e le persone sono rimaste intrappolate all'interno. Molte abitazioni private sono state colpite. (…) Le finestre della chiesa sono saltate. (…) Almeno cinque persone sono rimaste ferite nell'attacco di oggi alla città” ha scritto Dmytro Zhyvytskyy.


7.57 - 18 CIVILI UCCISI IERI NEI BOMBARDAMENTI DI DONETSK E LUGANSK

Negli oblast di Donetsk e Lugansk, 18 persone sono state uccise e nove sono rimaste ferite nei bombardamenti russi nella giornata di ieri. Lo ha sottolineato il rapporto quotidiano stilato in base alle notizie ricevute dalle amministrazioni locali sia civili che militari.


7.40 - INTELLIGENCE GB: MOSCA PROPENSA A BOMBARDAMENTI MASSICCI

Nella regione di Chernihiv, a nord di Kiev, circa 3.500 edifici sono stati distrutti o danneggiati durante l'offensiva russa verso la capitale ucraina. L'80% dei danni riguarda edifici residenziali, ha affermato il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano della situazione pubblicato su Twitter. Secondo questa valutazione basata sulle informazioni dei servizi di intelligence britannici, “l'entità di questi danni indica che la Russia è pronta a usare l'artiglieria contro i centri abitati”. “La Russia probabilmente ricorre sempre più a bombardamenti indiscriminati di artiglieria a causa della limitata capacità di acquisizione del bersaglio e della riluttanza a rischiare di far volare regolarmente i caccia oltre le proprie linee. Nelle prossime settimane, la Russia continuerà probabilmente a fare un deciso affidamento sui bombardamenti indiscriminati di artiglieria nel tentativo di riguadagnare slancio nella sua avanzata nel Donbass”.


83ESIMO GIORNO DI GUERRA - IL PUNTO SUL CAMPO

La guerra in Ucraina è giunta all’83eiesimo giorno e la soluzione negoziale al conflitto appare ancora difficile. Sul campo, il confronto continua serrato facendo registrare successi e smacchi da una parte e dall’altra. Nella fase attuale, le operazioni russe si concentrano soprattutto nei settori orientali, nel tentativo di conquistare definitivamente le regioni di Lugansk e Donetsk e, a sud, di prendere pieno possesso del territorio di terra fino alla Tansnistria, tagliando in questo modo i territori amministrati da Kiev da un accesso al mare. Secondo l’aggiornamento della situazione sul campo pubblicato poco fa dallo stato maggiore di Kiev, le truppe del Cremlino “hanno concentrato gli sforzi principali nella direzione di Donetsk, dove nelle ultime ore le truppe di Kiev hanno respinto ben undici assalti. L'aviazione nemica ha distrutto le infrastrutture civili e militari nella zona operativa orientale e le strutture industriali nel profondo dell'Ucraina”. Per cercare di sfondare su questo fronte le forze armate di Mosca stanno mettendo in campo tutto l’arsenale a disposizione in appoggio alla fanteria: tanto l’artiglieria che l’aviazione martellano incessantemente le postazioni nemiche.

Per quanto riguarda gli altri quadranti, Nelle aree di Volyn e Polissya, a nord-ovest, la situazione non è cambiata in modo significativo, e continua la minaccia di attacchi missilistici e aerei sulle infrastrutture dell'Ucraina dal territorio della Bielorussia. Più in generale a nord, le forze dell’esercito invasore adesso si limitano a mantenere il controllo del confine tra Russia e Ucraina.

C’è poi il vasto settore che va da Slobozhansky a Kharkhiv, a nord-est, dove l’esercito ucraino ha preso o sta prendendo il sopravvento. Nella parte settentrionale di questo settore, i russi stanno concentrando i suoi principali sforzi per scoraggiare l'offensiva delle unità di Kiev, mentre attorno a Kharkiv, i russi sono attivamente impegnati ad arginare l’avanzata delle truppe ucraine che qui ha fattoi registrare importanti successi.

Il rapporto dello stato maggiore di Kiev fornisco inoltre gli altri dettagli sugli sviluppi della situazione dalla notte fino alle 6 di questa mattina (ora locale): “In direzione di Lyman – si legge - il nemico ha condotto operazioni offensive nell'area dell'insediamento di Drobysheve. Rafforza i gruppi di truppe. In direzione di Severodonetsk, vicino all'insediamento di Sirotyne, il nemico ha subito perdite durante i combattimenti e si è ritirato. In direzione di Bakhmut, il nemico ha attaccato in direzione dell'insediamento di Vyskriva, ma è stato repsinto. In direzione di Avdiivka, gli occupanti hanno attaccato in direzione dell'insediamento di Kamyanka e sono stati respinti”. (deg)

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