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BRUNETTA: VOTO ANTICIPATO?
PIU' COSTI CHE BENEFICI

 BRUNETTA: VOTO ANTICIPATO?  <br> PIU' COSTI CHE BENEFICI

“Sono convinto che nessuno debba tirare Draghi per la giacca. Lui sa già cosa deve fare, perché è quello che ha già fatto per 17 mesi: pensare unicamente al bene del Paese, fare le riforme, attuare il Pnrr”. Così Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione, in una intervista al Corriere della Sera. Dei 9 punti avanzati da M5S poi dice: “Non sono affatto in discussione, sono quasi tutti già nell'agenda Draghi, dal salario minimo al reddito di cittadinanza, addirittura rifinanziato e riformato nella legge di Bilancio per il 2022. Men che mai possono registrarsi divergenze sugli aiuti alle famiglie e alle imprese contro il caro bollette e il caro energia, per i quali l'esecutivo ha già stan7iato 33 miliardi e che intende rafforzare fortemente a fine mese”. E le richieste degli altri? “Non ha alcun senso accapigliarsi sull'ipotesi di uno scostamento di bilancio, perché, esattamente come lo scudo anti spread su cui ragiona la Bce, al momento semplicemente non serve. Ci sono gli extraprofitti e gli extragettiti generati, ancorché in misura diversa, dalla guerra e dall'inflazione a poter finanziare le misure di sostegno, senza ricorrere ad altro debito. C'è l'affidabilità garantita proprio da Draghi e dall'attuazione puntuale del Pnrr a scongiurare i continui riferimenti al pericolo frammentazione degli spread e ai ‘rischi Paese’. A dispetto delle letture interessate e parziali di rancorosi e disastrosi ministri del passato, le riforme già approvate sono visibili: semplificazioni, governance, pubblica amministrazione, digitalizzazione, giustizia, appalti, reclutamento universitario. E la nave Italia va: dopo la crescita del 6,6% nel 2021 e il primo trimestre 2022 con il segno più, la Banca d'Italia ha appena stimato un +0,5% nel secondo trimestre e rivisto al rialzo l'aumento del Pil per quest'anno. Chi comprenderebbe un'interruzione della navigazione?”. E avverte: “C'è molto ancora da fare, che un governo dimissionario non potrebbe affrontare, nella palude di un Parlamento sciolto e impotente. Senza centrare i 55 obiettivi del secondo semestre 2022 l'Italia rischia di perdere circa 22 miliardi di euro, e altri in futuro”. La tentazione del voto nel centrodestra è forte... “Le urne anticipate non sono di per sé una sciagura. Ma serve sempre una attenta valutazione del rapporto costi benefici, che oggi risulta enormemente squilibrato: i costi di urne anticipate di sei mesi appaiono di gran lunga maggiori dei benefici. Un gioco che, per il Paese, non vale assolutamente la candela e infatti i cittadini non capiscono”. (red - 19 lug)

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