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direttore Paolo Pagliaro

GOVERNO, DOMANI
SARA’ VOTO FIDUCIA

Saranno “comunicazioni fiduciarie” quelle che il presidente del Consiglio Mario Draghi terrà domani, come previsto a fronte di un rinvio alle Camere da parte del capo dello Stato: all'intervento del premier seguirà quindi la discussione generale, la presentazione di risoluzioni e il voto con chiama uninominale. A chiarirlo alla conferenza dei capigruppo di Montecitorio il presidente della Camera, Roberto Fico. La riunione è stata aggiornata oggi pomeriggio alle 16.30, dopo quella di Palazzo Madama che si terrà invece un’ora prima. Toccherà ai presidenti di Camera e Senato, Fico ed Elisabetta Casellati, stabilire quale dei due rami del Parlamento dovrà aprire le danze. In base al cosiddetto meccanismo della “culla”, il primo voto di fiducia dovrebbe svolgersi in Senato, ma il centrosinistra starebbe spingendo per la soluzione opposta, argomentando che la crisi sul Dl aiuti si è innescata alla Camera. "Siamo alla farsa. Ora Pd e M5S chiedono a Draghi di comunicare prima alla Camera e poi al Senato solamente perché Conte è più debole alla Camera. Giochini vergognosi che vanno contro la prassi che vuole che le comunicazioni del presidente del Consiglio siano fatte nella camera di prima fiducia o dove si è generata la crisi. In entrambi i casi, quindi, al Senato. Gli italiani meritano rispetto, serietà e certezze" così i capigruppo di Camera e Senato della Lega Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “Appelli, ripensamenti, suppliche e giravolte: per paura di esser sconfitta, la sinistra è disposta a tutto pur di scongiurare il ritorno al voto. Possono fuggire quanto vogliono, arriverà presto il giorno in cui dovranno fare i conti col giudizio degli italiani” scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, postando una foto del segretario del Pd Enrico Letta. Domenica, dopo un incontro in Sardegna, il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi e il segretario della Lega Matteo Salvini avevano diramato una nota comune, escludendo la “possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità”, concordando di “attendere l’evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini”. (Roc – 19 lug)

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