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RENZI: PD-M5S GRAVE CASO SINDROME DI STOCCOLMA

O Draghi “si convince che bisogna andare avanti nell'interesse del Paese” o si va alle elezioni a inizio ottobre. Non ci sono altri scenari, per me. Draghi deve preparare una lista di cose da fare senza ascoltare le paturnie dei partiti e dei partitini: vada, scelga, governi. Draghi faccia Draghi e l'Italia va. Se invece vuole fermarsi, i grillini possono anche fare tre scissioni al giorno, ma non cambia nulla. Tocca al premier decidere, nessun altro può farlo al posto suo”. Lo afferma Matteo Renzi in una intervista a Il Giornale. “Fai un elenco delle cose che servono all'Italia. Vieni in Parlamento. E vediamo chi si tira indietro. Le elezioni si terranno alla scadenza naturale, ora pensiamo ai temi veri: inflazione, guerra, gas, carestia, migrazione. Draghi è il principale asset del Paese, chi non lo capisce voti Conte o Dibba. Tra l'altro Di Battista risulta essere in Siberia in questo momento, nel suo habitat naturale. L'unico Dibba romano ormai è Dybala”. Sui rapporti tra Pd e M5S quindi commenta: “Il Pd soffre della sindrome di Stoccolma. Ha eletto un avvocaticchio populista a ‘forte punto di riferimento’ progressista solo perché impressionato da tre sondaggi. Spero che questa vicenda apra gli occhi al Pd: M5s è stata una delle più grandi allucinazioni collettive di questo paese. Una sciagura che sarebbe comica, se non avesse fatto danni gravissimi all'Italia. Spero che chi insultava Italia Viva per aver cacciato Conte e favorito l'arrivo di Draghi si renda conto di ciò che abbiamo fatto: non che mi dicano ‘scusa’, ma almeno mi dicessero grazie”. (red - 19 lug)

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